27 Luglio 2014

Il Papa: è Gesù che cerca noi

Il Papa: è Gesù che cerca noi
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Nell’omelia della messa celebrata in occasione della visita pastorale a Caserta del 26 luglio, il Papa ha commentato il Vangelo del giorno, nel quale Gesù parla del Regno dei cieli come un tesoro, scoperto da un ricco mercante e da un povero contadino, e ha spiegato: «Il mercante è da tutta la vita alla ricerca di un oggetto di valore, che appaghi la sua sete di bellezza e gira il mondo, senza arrendersi, nella speranza di trovare quello che sta cercando. L’altro, il contadino, non si è mai allontanato dal suo campo e compie il lavoro di sempre, con i soliti gesti quotidiani. Eppure per ambedue l’esito finale è lo stesso: la scoperta di qualcosa di prezioso».
«Che cosa è il regno dei cieli? – ha proseguito Francesco – Gesù non si preoccupa di spiegarlo. Lo enuncia fin dall’inizio del suo Vangelo: “Il regno dei cieli è vicino”; – anche oggi è vicino, fra noi – tuttavia non lo fa mai vedere direttamente, ma sempre di riflesso, narrando l’agire di un padrone, di un re, di dieci vergini… Preferisce lasciarlo intuire, con parabole e similitudini, manifestandone soprattutto gli effetti: il regno dei cieli è capace di cambiare il mondo, come il lievito nascosto nella pasta; è piccolo ed umile come un granello di senape, che tuttavia diventerà grande come un albero. Le due parabole sulle quali vogliamo riflettere ci fanno capire che il regno di Dio si fa presente nella persona stessa di Gesù. È Lui il tesoro nascosto, è Lui la perla di grande valore. Si comprende la gioia del contadino e del mercante: hanno trovato! È la gioia di ognuno di noi quando scopriamo la vicinanza e la presenza di Gesù nella nostra vita. Una presenza che trasforma l’esistenza e ci rende aperti alle esigenze dei fratelli».

E, di seguito, ha proseguito: Voi potrete domandarmi: come si trova il regno di Dio? Ognuno di noi ha un percorso particolare, ognuno di noi ha la sua strada nella vita. Per qualcuno l’incontro con Gesù è atteso, desiderato, cercato a lungo […] Per altri accade all’improvviso, quasi per caso, come nella parabola del contadino. Questo ci ricorda che Dio si lascia incontrare comunque, perché è Lui che per primo desidera incontrare noi e per primo cerca di incontrarci: è venuto per essere il “Dio con noi”. E Gesù è fra noi, Lui è qui oggi. L’ha detto Lui: quando voi siete riuniti nel mio nome, io sono fra voi. Il Signore è qui, è con noi, è in mezzo a noi!  È Lui che ci cerca, è Lui che e si fa trovare anche da chi non lo cerca. A volte Egli si lascia trovare nei luoghi insoliti e in tempi inattesi […] Cosa fare per possedere il regno di Dio? Su questo punto Gesù è molto esplicito: non basta l’entusiasmo, la gioia della scoperta. Occorre anteporre la perla preziosa del regno ad ogni altro bene terreno; occorre mettere Dio al primo posto nella nostra vita, preferirlo a tutto».

Quindi una notazione personale, che val la pena riportare: «Oggi, quando sono arrivato, uno di voi si è avvicinato e mi ha detto: Padre ci dia la speranza. Ma io non posso darvi la speranza, io posso dirvi che dove è Gesù lì è la speranza».

E, rammentando che la vista è avvenuta nel giorno in cui la Chiesa celebra sant’Anna («la nonna di Gesù», così il Papa), patrona di Caserta, ha concluso: «Sant’Anna forse ha ascoltato sua figlia Maria proclamare le parole del Magnificat, che Maria ha sicuramente ripetuto tante volte: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di bene gli affamati”. Ella vi aiuti a ricercare l’unico tesoro, Gesù, e vi insegni a scoprire i criteri dell’agire di Dio; Egli capovolge i giudizi del mondo, viene in soccorso dei poveri e dei piccoli e colma di beni gli umili, che affidano a Lui la loro esistenza. Abbiate speranza, la speranza non delude. E a me piace ripetervi: non lasciatevi rubare la speranza!».

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