Il Sunnistan, l'Isis e i neocon
Tempo di lettura: < 1 minute«Sconfiggere l’Isis ma non per tornare alla divisione precedente dei confini tra Siria e Iraq: meglio costruire un nuovo Stato sunnita nell’area già occupata dallo Stato islamico e in quelle che il “califfo” sta cercando di conquistare. Curiosamente a proporre la creazione di questo Sunnistan non è un leader movimentista arabo, ma un arci conservatore americano: John Bolton, l’ex ambasciatore Usa all’Onu ed ex ministro degli Esteri di George W. Bush». In questo modo inizia un articolo di Massimo Gaggi sul Corriere della Sera del 26 novembre (Uno Stato sunnita per battere l”Isis).
Nota a margine. Da tempo girano nei pensatoi dell’Occidente mappe della nuova Siria, divisa appunto in una zona sciita, una zona alawita e una sunnita. E da tempo vengono riproposti sui media scenari simili. Da prima dell’apparizione dell’Isis.
Curioso che questo Sunnistan, questo Stato islamico sunnita prossimo venturo proposto dal sempre attivo Bolton, coincida perfettamente non solo con il territorio già preda dell’odierno Stato islamico “Made in Isis”, ma addirittura con i suoi progetti di conquista futura (altro particolare curioso: come fa Bolton a essere a conoscenza delle mire territoriali dell’Isis, visto che questi minaccia addirittura di voler arrivare a Roma? Ha un rapporto telepatico col Califfo?). Davvero singolare l’uscita di Bolton, che evidentemente non si preoccupa di prestare il destro a quanti, complottisti e non, da tempo sostengono che l’Isis è funzionale a un simile progetto…