India e Pakistan: lo storico incontro dei premier
Tempo di lettura: 2 minuti«I primi ministri di India e Pakistan, Narendra Modi e Nawaz Sharif, si sono intrattenuti oggi nella città pachistana di Lahore in un vertice a sorpresa in cui hanno discusso di diversi temi bilaterali, fra cui la situazione di tensione esistente in Kashmir […] Da settimane India e Pakistan, entrambi potenze nucleari, si inviano messaggi di distensione per cercare di riallacciare un dialogo sullo spinoso tema del Kashmir e sull’azione di gruppi terroristici nei rispettivi territori. Secondo gli analisti una distensione indo-pachistana avrebbe riflessi positivi anche per il lungo conflitto nel vicino Afghanistan
». Così sul Corriere della Sera del 26 dicembre.
Nota a margine. Da circa 11 anni un premier indiano non si recava in Pakistan, date le divergenze profonde che dividono le due nazioni che hanno il loro focus nel conflitto latente in Kashmir, dove di tanto in tanto si registrano scontri di frontiera tra gli opposti eserciti. Da qui l’importanza di un incontro che non ha valore meramente simbolico, dal momento che i due premier hanno convenuto di sanare gli annosi dissidi. Un impegno reale: da gennaio esperti dei due Paesi si incontreranno per lavorare in tale prospettiva.
Una buona notizia per l’Asia dove incombe il pericolo del terrorismo internazionale a seguito dal connubio tra talebani e Califfato in Afghanistan: è di questi giorni l’offensiva del network del terrore nell’Helmand.
Il premier Modi si è incontrato con il suo omologo pakistano di ritorno da un viaggio a Mosca dove ha stretto importanti accordi militari: particolare importante perché indica che Putin sta cercando di costruire una rete di rapporti virtuosi in Asia, anche al fine di contenere il dilagare del terrorismo nel continente, la cui spinta destabilizzante è temuta oltre che da Teheran, da Pechino e New Delhi.
Se anche il Pakistan accettasse la prospettiva indicata dagli altri quattro protagonisti del Grande Gioco asiatico (come da definizione di Kipling), per l’Agenzia del terrore sarebbe uno scacco notevole. Sarà difficile, perché Islamabad ha diverse anime, contrarie e confliggenti, ma lo storico incontro tra Sharif e Modi ha aperto nuove possibilità.