22 Marzo 2016

Bruxelles: i segnali degli attentatori

Bruxelles: i segnali degli attentatori
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«La testata Belga “Derniere Heure” ha pubblicato per prima la foto di 3 sospetti che sembrano in procinto di fare strage a Bruxelles. L’immagine è diventata in breve virale sui social media. Secondo una prima analisi del fotogramma, condotto da esperti ascoltati da askanews, due persone, dai tratti somatici dei Paesi del Golfo Persico, indossano un solo guanto a testa e questo potrebbe nascondere il meccanismo di attivazione della cintura esplosiva».

 

«Una terza persona non indossa il guanto, segno che non era previsto che si facesse esplodere. Potrebbe quindi essere un responsabile che doveva assicurarsi che gli altri due portassero a termine la loro missione di morte. L’uomo risulta, secondo alcune fonti, ricercato. Ci sarebbero anche altre persone ricercate e le forze di sicurezza hanno effettuato alcuni fermi» Da askanews del 22 marzo.

 

Nota a margine. Interessante analisi, ma non convince la spiegazione. Anche perché quello di indossare un guanto solo è uno stratagemma davvero insolito, che desta curiosità e quindi attira attenzione. Cosa che si deve assolutamente evitare in questi casi. Ci sono metodi meno appariscenti per nascondere un detonatore. Banalmente indossare tutti e due i guanti…

Invece questo insolito stratagemma appare, al contrario, un segnale , un modo per destare attenzione. Di chi?

 

Si potrebbe immaginare che l’Isis avesse qualche infiltrato nella sicurezza dell’aeroporto e quel “segnale” fosse diretto a indicare quali persone dovessero esser lasciate andare senza subire controlli. Ma sarebbe davvero azzardato: si immagina che i dirigenti di un aeroporto abbiano strumenti per valutare gli addetti alla sicurezza dello stesso.

 

In realtà c’è un’altra ipotesi meno azzardata (solo un’ipotesi, ovvio, che ancora c’è molto da chiarire), ovvero che fosse un segnale convenuto per farsi riconoscere da altri agenti del terrore presenti dentro l’aeroporto che ignoravano l’identità degli attentatori, con i quali i due dovevano incontrarsi prima di portare a termine la loro missione assassina. Forse per avere i dettagli finali dell’operazione, forse per ricevere qualche componente dell’ordigno fatto poi esplodere.

 

Comunque tale convegno non era con il terzo uomo immortalato dalla foto, benché forse coinvolto nell’operazione come accenna askanews, altrimenti avrebbero tolto il guanto per il motivo spiegato in premessa.

O forse c’è altro. Tanti i forse in questa bruttissima storia.

 

In realtà non è solo il guanto a destare attenzione. I due sono vestiti uguali: stesso maglione nero e, sembra anche se la foto non fornisce certezze, anche gli stessi pantaloni. Particolare che conferma, se ce  ne fosse bisogno, la spiegazione relativa all’unico guanto: anche questo identico abbigliamento, che sembra una sorta di divisa, si spiega come un modo per farsi identificare da altri.

 

La cosa ricorda un po’ quel che accadde a via Fani, quando venne rapito Moro e uccisa la sua scorta: allora i brigatisti indossarono divise da aviatori. Le metodologie del terrore sono sempre le stesse e, al fondo, banali. 

Resta il mistero di come un abbigliamento tanto eccentrico non abbia suscitato l’attenzione della sicurezza…