Ucraina: Trump elogia Zelensky e le sua aperture a Putin
Tempo di lettura: 2 minutiTrump elogia il presidente ucraino Volodimir Zelensky e si dice fiducioso su un accordo tra questi e Putin. “Penso che farà un accordo con il presidente Putin”, ha affermato in una conferenza stampa, osservando che il presidente ucraino “vuole la pace” nel suo Paese.
Quest’ultimo cenno del presidente degli Stati Uniti fa riferimento alla controversia del Donbass, il conflitto scoppiato tra le regioni separatiste dell’Est e il governo di Kiev, congelato ma non risolto dagli accordi di Minsk.
Peraltro più volte Zelensky ha dichiarato di voler trovare un’intesa sul punto, passando ovviamente per lo zar russo, che ha appoggiato, non solo diplomaticamente, le ragioni dei ribelli contro Kiev.
Va registrato che i presidenti di Russia e Ucraina si sono sentiti già due volte per una conversazione telefonica: la prima il 12 luglio, prima delle elezioni ucraine che hanno rinnovato il Parlamento decretando l’ampia vittoria del partito del neopresidente.
La seconda il 7 agosto scorso, dopo che una sparatoria ha ucciso quattro militari di Kiev in un’operazione dei separatisti del Donbass, che dal canto loro denunciavano nuovi bombardamenti contro la popolazione civile delle loro regioni, in violazione della tregua.
La vicenda avrebbe potuto rinfocolare il contrasto tra i separatisti e Kiev, ma la pronta telefonata di Zelensky a Putin ha evitato tragiche escalation, presumibilmente volute da chi sta tentando di rinfocolare l’incendio.
Dopo la telefonata del 7 agosto, l’annuncio di Kiev su un possibile incontro tra i due presidenti, sul quale si sta lavorando, e che potrebbe chiudere finalmente il conflitto.
Al di là delle controversie sul Donbass, l’endorsement di Trump sul processo di pace tra Kiev e Mosca giunge non poco gradito a quanti sperano in una risoluzione di quel conflitto latente che mette a rischio la pace dell’intero continente europeo.
E sembra un sigillo a quella che appare una convergenza non equivoca tra Trump e Putin sulla questione ucraina, che certo ha favorito la vittoria alle presidenziali dell’ex comico prestato alla politica.
Non solo, la dichiarazione di Trump è chiaramente tesa a rilanciare l’offerta di un appeasement con il presidente russo, ribadita nel corso della telefonata di fine luglio, giunta a sigillo della sua assoluzione dal Russiagate, e rilanciata alcun giorni fa, quando Putin, di converso, ha telefonato a Trump dopo la strage di El Paso.
Una telefonata, quest’ultima, non solo di cordoglio, ma che tacitamente voleva esprimere la sua vicinanza a un presidente che era evidentemente sotto attacco, come si è palesato successivamente, quando l’ondata di sangue degli attentati di Dayton ed El Paso è stata usata contro Trump, accusato di blandire e alimentare suprematismo e razzismo.
Così prosegue, a distanza, l’armonia nascosta che vede i due Imperatori, d’Oriente e d’Occidente, tentare di arginare le spinte eversive globali.
Armonia che vive nel segreto, ma che a volte emerge con iniziative estemporanee – come le dichiarazioni odierne di Trump sull’Ucraina -, volte a rassicurare l’interlocutore che il tacito patto vive ancora.
Ps. A settembre, prevista una visita di Zelensky in America. Aiuta.