14 Marzo 2020

Coronavirus. Ottobre 2019: Us Army, esercitazioni anti-pandemia

Coronavirus. Ottobre 2019: Us Army, esercitazioni anti-pandemia
Tempo di lettura: 3 minuti

“Una mortale pandemia globale potrebbe spazzare il mondo in poche ore e uccidere milioni di persone, e, per questo motivo, la US Air Force ha condotto un’esercitazione” specifica. Così il 1º novembre un sito, Defence blog, collegato all’Air Force, dava notizia di un’esercitazione gravitante presso la base aerea di Charleston, condotta dal 21 al 24 ottobre 2019, come da contenuto di un “comunicato stampa” ufficiale.

Evacuazione degli infetti

Si era trattato di un’esercitazione in grande stile rivolta all’evacuazione di persone infette, da trattare con il Tis,  “dispositivi di protezione individuale e moduli di isolamento in cui il paziente viaggia fisicamente e attraverso il quale tecnici medici preposti all’evacuazione sono in grado di fornire assistenza medica”.

“La Joint Base Charleston è attualmente l’unica installazione militare che ha in dotazione il Tis”, specifica il blog. All’esercitazione hanno partecipato il “43° squadrone di evacuazione aeromedica della Pope Army Airfield, della Carolina del Nord, e il 375° AES della Scott Air Force di Base in Illinois”.

Un’esercitazione che si è svolta praticamente in parallelo, cioè sempre a ottobre 2019, a quella denominata Event 201, svolta invece in Sud America da truppe americane specializzate, sotto la supervisione del Johns Hopkins Center for Health Security, del World Economic Forum e della Melinda Gates Foundation, come anche della NBC Universal Media, dell’UPS e della Johnson & Johnson.

L’esercitazione anti-coronavirus

L’esercitazione sudamericana, si legge sul sito della Johns Hopkins University, era volta mettere a fuoco le capacità dell’esercito di gestire “un focolaio incontrollato di coronavirus che si stava divampando come un incendio, dilagando fuori dal Sud America per provocare il caos in tutto il mondo”.

“Come riferiscono i giornalisti […] il virus immuno-resistente (soprannominato CAPS) stava paralizzando il commercio e i viaggi, mandando l’economia globale in caduta libera. Nel frattempo sui social media dilagavano voci e disinformazione, i governi stavano collassando”… scenario di stretta attualità.

Event 201, spiega il sito della Johns Hopkins, è l’ultima di quattro esercitazioni relative a uno scenario di pandemia. La prima, Dark Winter, si era svolta nel giugno 2001 (allora era viva l’emergenza antrace); poi nel 2005 c’era stata Atlantic Storm (dopo la Sars); e, a maggio del 2018, si era svolto Clade X.

Ma in realtà Event 201 è stata la prima esercitazione militare vera e propria sul campo. Le altre simulazioni, come si legge nei siti ufficiali cui rimandiamo, erano solo una sorta di giochi da tavolo, attorno al quale responsabili di vari settori strategici e politici simulavano azioni di contrasto e di gestione dell’emergenza.

Peraltro, sempre sul sito del Center of Healt Security della Johns Hopkins University, si può leggere: “Il Johns Hopkins Center for Health Security è stato incaricato dal Global Preparedness Monitoring Board (GPMB) di valutare la capacità di reazione a una pandemia patogena respiratoria ad alto impatto, causata da agenti patogeni con il potenziale per una trasmissione diffusa e un’alta mortalità” (la notizia rimanda a uno studio specifico sul tema).

Il primo caso accertato di coronavirus, a Wuhan, data 17 novembre 2019.

Ieri Donald Trump ha dichiarato lo stato d’emergenza negli Stati Uniti. La decisione è stata presa dopo vari tentennamenti ed era inevitabile, dato che il virus finora si è diffuso negli Usa alquanto liberamente. E rischia di travolgere la popolazione e, insieme, la sua presidenza, invisa a tanti e potenti ambiti dell’establishement, che ora puntano sul rivale democratico Joe Biden.