Luttwak: è ora di porre fine alla guerra
Tempo di lettura: 3 minutiDopo più di un mese in cui i tuttologi italiani hanno sbertucciato, isolato e condannato come traditori quanti affermano la necessità di aprire negoziati seri con Mosca, che evitino una guerra nucleare e accontentino in qualche modo le richieste russe, arriva, inaspettato, il controcanto di uno dei padroni del vapore, al quale non potranno dare del complottista e del filo-Putin.
A dire che è ora di farla finita con la stolida propaganda di guerra che ha dominato finora, infatti, è nientemeno che Edward Luttwak, il superfalco Usa con compiti di vigilanza sull’Italia.
In un’intervista alla Verità, infatti, spiega che l’affondamento della Moskva segna un punto di svolta, la scintilla che ha rischiato l’escalation. Ma sul punto ci torneremo in seguito, iniziamo dalle dichiarazioni finalmente ragionevoli del falco.
“Se affondi Moskva, – spiega Luttwak, – Putin dovrà scatenare (come ha fatto) pesanti bombardamenti. Non è che la Russia diventa pazzoide. Sono elementari meccanismi di escalation (ora usa l’inglese, ndr). Putin non poteva non reagire. Non aveva scelta”.
“È così che si scivola in una guerra nucleare. Oggi la priorità per tutti non è più difendere l’Ucraina che con grande merito si è difesa. Questa non è una guerra contro tribù come in Libia, in Afghanistan o Iraq. Questa è differente. Adesso la priorità è smetterla”.
Per finire la guerra, quattro punti: “Punto 1 smetterla di insultare il presidente eletto della Federazione Russa. Punto 2, dichiararsi disponibili a trattare. Punto 3, Kiev ha un ruolo importante, ma non può controllare questi negoziati. Punto 4, Russia e Ucraina sono già d’accordo sulla cosa più importante. Mosca non ha obiezioni se l’Ucraina entra nell’Ue. E l’Ucraina ha già accettato che non entrerà nella Nato. Rimangono le due regioni” del Donbass, per le quali Luttwak propone un referendum, che evidentemente le consegnerebbe alla Russia, dal momento che i cittadini sono russofoni.
E conclude; “Bisogna ‘dare una vittoria’ a Putin. Una via d’uscita. I meccanismi ci sono”. Si noti che ieri la Russia ha testato un nuovo missile intercontinentale, “dichiarandolo un avvertimento per coloro che in Occidente ‘cercano di minacciare il nostro Paese’ (Washington Post). Da qui la necessità di fermare chi, in Occidente (Gran Bretagna in primis) sta giocando con il fuoco.
E oggi l’ordine diretto di Putin di fermare l’attacco contro l’acciaieria Azovstal, ufficialmente per risparmiare i soldati russi, di fatto per aprire le trattative con l’Occidente, dal momento che nelle viscere del complesso industriale sono asserragliati i “volontari” americani e britannici che hanno coordinato la resistenza di Mariupol.
Un ordine che va insieme alla dichiarazione di vittoria, dal momento che Mariupol è caduta ed era l’obiettivo primario dell’offensiva russa, che potrebbe fermarsi qui.
Così torniamo all’affondamento della Moskva, l’ammiraglia della flotta russa. Luttwak spiega che è stato un errore di calcolo. Il contingente ucraino a guardia di Odessa aveva avuto l’ordine di sparare non appena una nave nemica fosse entrata nel campo di azione delle loro batterie, senza chiedere autorizzazione previa ai superiori.
Ciò perché si temeva uno sbarco di marines russi. In realtà, spiega Luttwak, quando è stata colpita la Moskva non c’era alcuno sbarco all’orizzonte, ma quell’ordine, per qualche oscuro motivo, non era stato revocato e i missili hanno colpito.
Ciò che sta dicendo Luttwak (senza essere esplicito che non si può offuscare il più grande successo degli ucraini) è che quei missili non dovevano essere sparati. Una excusatio non petita nei confronti dei russi, che mette in luce come, nonostante l’aperta ostilità, fossero state tracciate delle linee rosse tra i contendenti, che l’affondamento della Moskva ha superato, rischiando di innescare la terza guerra mondiale.
In altra nota avevamo accennato al fatto che appariva alquanto improbabile che la Moskva fosse stata affondata dai Neptune ucraini e la spiegazione di Luttwak potrebbe spiegare l’incongruenza, cioè la nave russa sarebbe stata colta con la guardia abbassata a motivo del segreto accordo tra i belligeranti.
Ma allo stesso tempo la spiegazione del superfalco appare un po’ lacunosa, dal momento che è improbabile sia che dei Neptune possano affondare una nave di quella portata e con difese tanto sofisticate sia che, anche nella confusione della guerra, un ordine tanto a rischio non sia stato revocato, soprattutto dopo che i russi avevano di fatto abbandonato, almeno temporaneamente, qualsiasi velleità riguardo Odessa.
Resta, quindi, l’inconfessabile, cioè un siluro sparato da un sommergibile Nato, che la pezza di Luttwak deve giustamente coprire, come hanno coperto i russi, per evitare un’escalation incontrollabile.
L’incidente ha creato nuovo nervosismo nel campo russo, come evidenzia il test del nuovo missile intercontinentale, e convinto anche alcuni falchi, tra cui Luttwak, che è ora di darsi una calmata, dal momento che i russi non potranno non reagire in modo devastante in caso di un nuovo incidente, e forse non solo nel ristretto ambito ucraino.
Gli atlantisti de’ noantri, che vigilano con ferocia sulla narrativa bellica, sono così autorevolmente inviati a darsi una calmata. A dirlo sono gli atlantisti veri, quelli che sanno davvero cos’è una guerra moderna e sanno che occorre porsi dei limiti per evitarne i tanti segreti e devastanti perigli.