Pietro e il buon ladrone, "portinai" del Paradiso
Tempo di lettura: 2 minutiIn un articolo dell’Osservatore romano del 29 giugno dal titolo Io vinco per mezzo dei deboli, Manuel Nin riporta un tropario (breve preghiera dell’Ufficio bizantino), che riprende un poema liturgico di Romano il Melodo, dedicato a san Pietro. All’apostolo che lo aveva tradito, il Signore chiede di evangelizzare nella misericordia: «Pensando alla tua colpa, abbi compassione di tutti». E ancora, ricordando il buon ladrone: «È vinto il misericordioso dalle lacrime di Pietro e a lui manda il perdono. Mentre parla al ladrone, è a Pietro che allude, là sulla croce: Ladrone, amico mio, sta con me oggi, poiché Pietro mi ha abbandonato! Eppure a lui e a te io dischiudo la mia misericordia. Piangendo, o ladrone, mi dici: Ricordati di me! E Pietro gemendo: Non abbandonarmi!»
Continua Nin: «Pietro è spronato da Cristo stesso a essere misericordioso: “Abbi compassione dei peccatori, memore della mia misericordia verso di te, perché io ti ho accolto dopo che per tre volte tu mi hai rinnegato”. E Romano poi riprende la figura del buon ladrone, presentato come custode del paradiso e modello anche per Pietro il peccatore perdonato dal Signore: “Tu hai il ladrone a rincuorarti, il custode del paradiso”. Pietro e il ladrone, infine, diventano mediatori, “portinai” del ritorno di Adamo al paradiso da cui era stato espulso: “Attraverso voi Adamo ritorna a me dicendo: Il Creatore ha posto per me il ladrone a guardia della porta e a guardia delle chiavi Cefa».
Infine, nel parlare agli apostoli, il Signore dice loro: «Ai miei santi una volta per tutte io dico: Non tormentatevi ora nel vostro cuore […]. Non voglio vincere con la forza: io vinco per mezzo dei deboli».