Papa Francesco: l'umiltà di Gesù che invita sempre e non impone mai
Tempo di lettura: 2 minuti«Gesù dice […] ai suoi discepoli, incaricati di precederlo sulla via verso Gerusalemme per annunciare il suo passaggio, di non imporre nulla: se non troveranno disponibilità ad accoglierlo, si proceda oltre, si vada avanti. Gesù non impone mai, Gesù è umile, Gesù invita. Se tu vuoi, vieni. L’umiltà di Gesù è così: Lui invita sempre, non impone». Così Papa Francesco nell’Angelus del 30 giugno in Piazza San Pietro. «Gesù – ha proseguito – ci vuole liberi», non «cristiani egoisti, che seguono il proprio io, non parlano con Dio»; né «cristiani “telecomandati” […] che cercano sempre di collegarsi con la volontà di un altro e non sono liberi». Ecco perché bisogna imparare ad ascoltare la propria coscienza, il che, ha ribadito, non significa «seguire il proprio io»: la coscienza è infatti «lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del bene, dell’ascolto di Dio». A questo proposito il Vescovo di Roma ha ricordato Benedetto XVI: «Noi abbiamo avuto un esempio meraviglioso di come è questo rapporto con Dio nella propria coscienza, un recente esempio meraviglioso. Il Papa Benedetto XVI ci ha dato questo grande esempio quando il Signore gli ha fatto capire, nella preghiera, quale era il passo che doveva compiere. Ha seguito, con grande senso di discernimento e coraggio, la sua coscienza, cioè la volontà di Dio che parlava al suo cuore. E questo esempio del nostro Padre fa tanto bene a tutti noi, come un esempio da seguire».