Carla Del Ponte e il Sarin delle milizie siriane
Tempo di lettura: < 1 minuteL’accordo tra Stati Uniti e Russia per smantellare le armi chimiche siriane? «È una svolta: potrebbe essere il primo passo verso la pace […]. Un eventuale intervento armato in Siria porterebbe solo ad altre vittime. I negoziati sono l’unica via d’uscita». Così Carla Del Ponte, ex magistrato e membro della Commissione Onu sulle violazioni dei diritti umani in Siria sulla Repubblica del 18 settembre, intervistata da Valeria Fraschetti.
Nell’intervista spiega che mentre è facile indagare sui crimini commessi dalle forze lealiste, è difficile indagare su quelli commessi dalle milizie anti-Assad, dal momento che l’Onu ha «censito 700 fazioni»; sull’uso di armi chimiche, spiega che «è stato forse usato Sarin il 19 marzo. Ma dobbiamo accertarlo, come per tutti i 14 casi sospetti su cui stiamo indagando. Non esistono ancora prove concludenti». Certo, anche perché gli ispettori Onu erano arrivati in Siria proprio per indagare sulla strage del 19 marzo, ma, proprio nel giorno in cui sbarcavano a Damasco, è stato usato altro gas tossico a Goutha, periferia di Damasco. Impedendo così ulteriori accertamenti.