8 Ottobre 2013

"Sì ai sacramenti per divorziati risposati" Germania, lo strappo della diocesi di Friburgo

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A determinate condizioni anche i divorziati risposati potranno ricevere la comunione. È il senso di un documento diramato dagli uffici della diocesi di Friburgo, una delle più estese della Germania. Il fatto che la diocesi è retta dall’arcivescovo Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca, è ancora più significativo. Ma la vicenda è tutta da verificare, anche perché il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha chiarito che nulla è cambiato nella disciplina della Chiesa e che l’iniziativa «non è ufficialmente espressione dell’autorità diocesana» e che Zollitsch non sarebbe stato consultato.

Insomma, sembra una boutade, che invece di favorire un serio dibattito all’interno della Chiesa sulle norme che regolano la materia – cosa peraltro suggerita anche da Ratzinger all’inizio del suo Pontificato – in una direzione più attenta alla misericordia di Dio e non solo alla legge che ne emana – salus animarum suprema lex -, potrebbe invece generare confusione e irrigidimenti. Esattamente il contrario di quanto si propone, forse, chi ha redatto il documento. Speriamo non accada.

D’altronde in materia sono tante le possibili strade da percorrere: anzitutto rendere meno complesso l’iter dell’annullamento del matrimonio, spesso troppo burocratico e variabile da diocesi in diocesi. Inoltre, molte persone si accostano al matrimonio religioso senza avere alcuna coscienza del sacramento che si va a ricevere, mi spiegava un cardinale, cosa che, di fatto – aggiungeva – renderebbe nullo il matrimonio stesso. Ma è materia nella quale lasciar fare altri e più esperti. 

Quel che è evidente è che si tratta di un fenomeno nuovo, almeno nelle proporzioni, dal momento che nella Chiesa, nella sua storia millenaria, non si è dato altro periodo storico nella quale divorzi e ulteriori matrimoni hanno avuto una diffusione così larga. Una fenomeno nuovo che interroga la Chiesa, la quale può attingere alla Tradizione per trovare risposte a domande che rattristano il cuore di Gesù e di tanti fedeli (salus animarum suprema lex).

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