I costi economici delle Primavere arabe
Tempo di lettura: < 1 minute«Cambi di regime, dittatori spodestati, equilibri di potere alterati e sangue che continua a scorrere. Ma qualcuno ha anche fatto i conti in tasca alle Primavere arabe che hanno sconvolto il Nord Africa e il Medio Oriente. Le “Primavere” costeranno ai Paesi coinvolti più di 800 miliardi di dollari entro la fine del 2014: lo stima uno studio del gigante bancario Hsbc. Il Pil di Egitto, Tunisia, Libia, Siria, Giordania, Libano e Bahrein sarà del 35% più basso se non ci fossero state le rivolte». Così una breve apparsa sull’Avvenire del 10 ottobre.
Alle perdite dei Paesi interessati alle Primavere arabe vanno aggiunti anche i costi che ha subito l’Europa: dalle conseguenze della guerra libica, che ha prodotto complicazioni nel mercato degli idrocarburi, ai costi causati dalle nuove ondate migratorie, ultima quella della Siria. Così alla tragedia umanitaria si somma quella economica. Molti mettevano in guardia dalle facili illusioni riguardo le cosiddette primavere. Il tempo sembra aver dato loro ragione. Esse non hanno prodotto i frutti sperati: l’inverno, con il suo gelo, è arrivato troppo presto.