Papa Francesco: ancoriamo il nostro cuore al cielo
Tempo di lettura: 2 minutiNella messa al cimitero del Verano del 1 novembre, solennità di Tutti i Santi, papa Francesco ha osservato, a proposito della prima lettura, che «È tanto bella quella visione del Cielo […]: il Signore Dio, la bellezza, la bontà, la verità, la tenerezza, l’amore pieno. Ci aspetta tutto questo. Quelli che ci hanno preceduto e sono morti nel Signore sono là. Essi proclamano che sono stati salvati non per le loro opere – hanno fatto anche opere buone – ma sono stati salvati dal Signore […]. È Lui che ci salva, è Lui che alla fine della nostra vita ci porta per mano come un papà, proprio in quel Cielo dove sono i nostri antenati». «Possiamo entrare nel Cielo – ha ricordato – soltanto […] grazie al sangue di Cristo […]. E se oggi ricordiamo questi nostri fratelli e sorelle che […] sono in Cielo, è perché essi sono stati lavati dal sangue di Cristo. Questa è la nostra speranza: la speranza del sangue di Cristo! Una speranza che non delude». Quindi ha spiegato che «oggi, proprio nel giorno dei Santi e prima del giorno dei Morti, è necessario pensare un po’ alla speranza», che i primi cristiani dipingevano «con un’ancora»: «Questa – ha aggiunto – è una bella immagine della speranza: avere il cuore ancorato là dove sono i nostri antenati, dove sono i Santi, dove è Gesù, dove è Dio. Questa è la speranza che non delude; oggi e domani sono giorni di speranza».
«La speranza – ha proseguito – è un po’ come il lievito, che ti fa allargare l’anima; ci sono momenti difficili nella vita, ma con la speranza l’anima va avanti e guarda a ciò che ci aspetta». «Tutti noi – ha infatti ricordato – avremo un tramonto, tutti![…] Lo guardo con quella gioia di essere accolto dal Signore? Questo è un pensiero cristiano, che ci dà pace. Oggi è un giorno di gioia, ma di una gioia serena, tranquilla, della gioia della pace. Pensiamo al tramonto di tanti fratelli e sorelle che ci hanno preceduto, pensiamo al nostro tramonto, quando verrà. E pensiamo al nostro cuore e domandiamoci: “Dove è ancorato il mio cuore?”. Se non fosse ancorato bene, ancoriamolo là, in quella riva, sapendo che la speranza non delude perché il Signore Gesù non delude».