Papa Francesco all'Angelus: il Regno dei cieli è per quanti hanno un cuore semplice e umile
Tempo di lettura: 2 minutiLa festa di Tutti i Santi «ci ricorda che il traguardo della nostra esistenza non è la morte, è il Paradiso!». Così papa Francesco nel discorso dell’Angelus nella solennità di Tutti i Santi. «I Santi – ha affermato – non sono superuomini», ma persone «come noi», «che prima di raggiungere la gloria del cielo hanno vissuto una vita normale», cambiata però «quando hanno conosciuto l’amore di Dio, lo hanno seguito con tutto il cuore, senza condizioni e ipocrisie; hanno speso la loro vita al servizio degli altri, hanno sopportato sofferenze e avversità senza odiare e rispondendo al male con il bene, diffondendo gioia e pace. Questa è la vita dei Santi: persone che per amore di Dio nella loro vita non hanno posto condizioni a Lui; […] hanno sofferto tante avversità, ma senza odiare. I Santi non hanno mai odiato. Capite bene questo: l’amore è di Dio, ma l’odio da chi viene? L’odio non viene da Dio, ma dal diavolo! E i Santi si sono allontanati dal diavolo».
«Essere santi – ha ricordato – non è un privilegio di pochi […]; tutti noi nel Battesimo abbiamo l’eredità di poter diventare santi […]. Tutti perciò siamo chiamati a camminare sulla via della santità, e questa via ha un nome, un volto: il volto di Gesù Cristo». «Il Regno dei cieli, infatti, è per quanti non pongono la loro sicurezza nelle cose, ma nell’amore di Dio; per quanti hanno un cuore semplice, umile, non presumono di essere giusti e non giudicano gli altri […], non sono violenti ma misericordiosi e cercano di essere artefici di riconciliazione e di pace […]. E così è bella la santità». «In questa festa – ha aggiunto -, i Santi ci danno un messaggio. Ci dicono: fidatevi del Signore, perché il Signore non delude!»; Essi «ci dimostrano con la loro vita che chi rimane fedele a Dio […] sperimenta già su questa terra il conforto del suo amore e poi il “centuplo” nell’eternità. Questo è ciò che speriamo e domandiamo al Signore per i nostri fratelli e sorelle defunti. Con sapienza – ha infine osservato – la Chiesa ha posto in stretta sequenza la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti».