La Cina e la Bibbia
Tempo di lettura: < 1 minuteIl Paese al mondo che stampa più copie della Bibbia è la Cina comunista. Lo ricostruisce un articolo apparso sul Fatto quotidiano del 25 novembre, che spiega come l’inizio della riproduzione del testo sacro data agli inizi degli anni ’80, dopo che il Partito, passata la tempesta della rivoluzione culturale, ne autorizzò la stampa. Scrive Cecilia Attanasio Ghezzi: «Le stamperie Amity hanno cominciato a produrle, sovvenzionati dalle British United Bible Societies e dalla stessa fondazione Amity, il braccio operativo delle chiese protestanti riconosciute dal Partito comunista cinese. Dal 1988, anno di inizio delle attività sono passati dai 500mila libri stampati (quasi tutti per il mercato cinese) ai 12 milioni dell’anno scorso di cui oltre il 40% era destinato al mercato estero». Numeri invero interessanti.