9 Gennaio 2014

Berlusconi pronto alla svolta Ruolo di coordinatore unico a Toti

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Sarà presumibilmente Giovanni Toti, attuale direttore del Tg4, il volto nuovo di Forza Italia. Almeno questa è l’indicazione di Berlusconi, che però sta incontrando qualche resistenza da parte dei suoi. Alquanto spiazzato Verdini che sembrava essere l’astro nascente del nuovo partito dati gli ottimi rapporti con Renzi e con Gianni Letta. Un rilancio quindi, da parte del Cavaliere, che sta vivendo una nuova stagione grazie all’asse con Renzi, con il quale si dovrebbe vedere a breve per concordare una nuova legge elettorale. Quest’ultimo oltre a cercare sponde nel Cavaliere sta mettendo sotto pressione il governo, gettando discredito sull’esecutivo del quale si è dichiarato “badante”, suscitando l’irritazione del primo ministro.

Quadro fluido anche se delineato: la spinta verso le elezioni trova contrasti sotto forma di diversivi, ma in questo momento sembra essere il fulcro dell’attività dei principali esponenti politici italiani.

Intanto sui giornali rimbalza la notizia di un calo dello Spread a livello record. Segnale ottimo. O no? Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi per mesi ha tenuto banco sui giornali e nella politica italiana. Quell’indicatore funesto, sempre più in crescita, veniva paventato da economisti, giornalisti e politici come un segnale della tragedia imminente. Ora finalmente è a livelli più che ragionevoli. E però la tragedia economica si è consumata lo stesso e non si vede la fine, a parte dichiarazioni ottimiste palesemente forzate. Ulteriore segno che non aveva quell’importanza che gli veniva attribuita.

Le guerre moderne si fanno a colpi di Spread si diceva. Ora che la guerra è vinta, con Berlusconi costretto a trattare al ribasso con i suoi carnefici per non finire i suoi giorni in prigione, quell’indicatore è tornato a essere quel che è: uno dei tanti simboli esoterici della nuova religione imperante, quella della grande finanza. Uno dei tanti e forse meno significativo di altri, basta pensare a quello della disoccupazione, sempre più alto.

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