16 Gennaio 2014

Pronto il partito di Passera anteprima con gli imprenditori "Uno shock contro il degrado"

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«Abbiamo una banca»: Corrado Passera ha adunato capitani coraggiosi delle imprese e della finanza per presentare la sua nuova ricetta per risanare finalmente l’Italia. Il partito delle banche è pronto, a giorni il suo varo. Passera è stato amministratore delegato di Banca Intesa e ministro dello sviluppo economico del governo Monti (non si ricorda un suo provvedimento significativo per lo sviluppo del Paese, ma quell’incarico lo ha avuto davvero) e per anni è stato corteggiato dagli ambienti cattolici (vedi assise di Todi) perché diventasse il nume tutelare di un nuovo partito cattolico. L’uomo ha risposto positivamente, ma allo stesso tempo ha evitato di coinvolgersi troppo, attendendo lo sviluppo degli eventi. Ed ora sembra giunta l’ora dell’uom fatale.

Probabilmente conta sulle pregresse simpatie degli ambienti cattolici per attrarre consensi anche da questo mondo, che nell’ultimo periodo è confluito nel nuovo centro targato Alfano, ancora in bilico tra la navigazione aperta e il ritorno all’ovile berlusconiano (obbligato in caso di elezioni a breve: non prenderebbe un voto). Inoltre tenterà di sottrarre voti a Forza Italia, presentandosi come il nuovo volto del centro, centro-destra ocomesichiama e, alla lunga, di costringerlo in un angolo, sorta di partito residuale di destra senza peso politico. D’altronde Forza Italia è ancora preda delle convulsioni del parto: non si trova ancora chi può succedere a Berlusconi e la gazzarra sul punto sale, dal momento che falchi e avvoltoi vorrebbero prendere in mano il partito e relegare in tribuna (o in cella) il loro illustre sponsor.

Insomma, mentre Renzi accelera per chiudere in fretta il discorso legge elettorale con il Cavaliere, provocando mal di pancia ai suoi, a destra i lavori in corso proseguono. Se gli va bene, Passera potrebbe essere il nuovo interlocutore di Renzi, il quale ha familiarità sia con gli ambienti della finanza che del mondo cattolico, come da articolo di Claudio Gatti sul Sole 24Ore. Chi si somiglia si piglia. Così invece di una banca al potere ne avremo due, una di destra e una sinistra. Guardando a quello che hanno combinato i banchieri negli ultimi anni non c’è da stare molto allegri.

 

Ps. Nel novembre scorso Passera, parlando del suo nuovo progetto politico, aveva detto: «A gennaio mobiliterò qualcosa come 200, 300 miliardi. Dove li prendo? Lasciamo un po’ di suspence…». Detto fatto. In un momento di crisi come questo la domanda dove li prendo non lascia molto posto alla suspence, ma ad altro. Tant’è.

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