20 Gennaio 2014

Ucraina: il braccio di ferro per un futuro europeo

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Circa 150mila persone in piazza a Kiev per protestare contro Viktor Yanukovich. E stavolta gli scontri sono stati durissimi. Si alza quindi il livello dello scontro tra la fazione che vuole l’ingresso in Europa e quella filo-russa rappresentata dal presidente. Si annunciano ulteriori impennate, nonostante gli inviti alla mediazione che giungono anche dagli Stati Uniti.

Una grana anche per Putin, che vede questa contesa, della quale è attore non protagonista, trascinarsi a ridosso delle Olimpiadi di Sochi, con sviluppi imprevedibili. Olimpiadi che sono nel mirino anche del terrorismo internazionale: dopo il patriota Umarov, capo di quel terrorismo caucasico che mise a segno la strage di Beslan (centinaia di bambini uccisi), adesso è la volta di un’altra sigla terroristica, sempre made in Caucaso, località Daghestan, a minacciare i giochi. Annunciato su internet (ma non era spiato dalla Nsa?) un bel «pacco sorpresa», ovvero qualche bomba sugli spettatori dei giochi. Burloni e simpatici, questi patrioti caucasici suscitano simpatie in Occidente, soprattutto nei media (anche il nostro Adriano Sofri ne ha esaltato di recente lo spirito libertario sulle colonne di Repubblica). Meno in Russia, in particolare tra i parenti delle vittime dei vari attentati.

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