10 Marzo 2014

Morselli e la "grazia" di rimanere bambini

Morselli e la "grazia" di rimanere bambini
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Valentina Fortichiari, in un articolo pubblicato sulla Stampa del 10 marzo, ripercorre un tratto nascosto di Guido Morselli, celebre romanziere del ‘900 (autore tra l’altro di Roma senza Papa, Dissipatio HG, Un dramma borghese, Il Comunista), ovvero il suo essere bambino, accennando, a conferma di tale assunto al suo divertirsi a realizzare una «gara di lumache, ripresa con la sua macchinetta super otto, perfino le sperimentazioni filmiche – fu artista poliedrico ndr. – dove cercava di imbrigliare il movimento del vento tra le fronde». E commenta: «Questi erano modi di guardare con occhi bambini».

Scrive ancora Fortichiari: «Ora, questa capacità, – rara – di conservare in sé, anzi persino di prolungare stupori, sogni, in una parola la “grazia” di uno stadio fanciullesco/bambino dell’esistenza, è ciò che garantisce la facoltà immaginativa, la fantasia. Alberto Savino, alias Nivasio Dolcemare (La nostra anima), parlava di sé come di un “bambino prolungato”, bellissima definizione. Il suo amico Cesare Zavattini ha sempre considerato i bambini interlocutori privilegiati (e non solo nel film I bambini ci guardano, regista De Sica). Se già dava importanza nei primi Anni 40 allo stupore infantile (“La meraviglia deve essere in noi”, diario) alla bella età di 82 anni, 1984, tuonava polemicamente: “Bisogna avere la forza di dichiarare il fallimento di tutte le età successive all’infanzia”. Perché anche in Morselli è importante questo sguardo bambino? Perché lo sguardo di un bambino sa cogliere i dettagli. Un bambino guarda con gli occhi, un adulto vede col cervello».

 

Nota a margine. Abbiamo riportato questo brano della Stampa per i tanti cenni bellissimi che vi si trovano. E perché si riscontra certa assonanza tra la frase di Zavattini riportata nell’articolo e il brano del Vangelo: «Se non tornerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli». Non tanto perché servano conferme all’assunto, ma perché è caro sorprendere nello sguardo del poeta quel riverbero del mistero di Dio che solo interessa il cuore dell’uomo. 

A Morselli abbiamo dedicato uno dei primi articoli apparsi sul sito. Per chi non l’avesse letto, può farlo ora cliccando qui…