Il Papa e la gioia della resurrezione di Gesù
Tempo di lettura: < 1 minuteRacconta il Vangelo che, quando Gesù si manifesta ai discepoli, essi restano spaventati, pensano sia un fantasma. «Per la gioia non credevano, non potevano credere, perché avevano paura della gioia», ha spiegato Francesco nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta il 23 aprile. E ha proseguito: «È una malattia dei cristiani questa. Abbiamo paura della gioia. È meglio pensare: “Sì, sì, Dio esiste, ma è là; Gesù è risorto, è là”. Un po’ di distanza. Abbiamo paura della vicinanza di Gesù, perché questo ci dà gioia. E così si spiegano tanti cristiani di funerale, no? Che la loro vita sembra un funerale continuo. Preferiscono la tristezza e non la gioia. Si muovono meglio non nella luce della gioia, ma nelle ombre, come quegli animali che soltanto riescono ad uscire nella notte, ma alla luce del giorno no, non vedono niente. Come i pipistrelli. E con un po’ di senso dell’umorismo possiamo dire che ci sono cristiani pipistrelli che preferiscono le ombre alla luce della presenza del Signore».
E invece, la resurrezione «ci dà la gioia: la gioia di essere cristiani; la gioia di seguirlo da vicino; la gioia di andare sulla strada delle Beatitudini, la gioia di essere con Lui».