18 Maggio 2014

Il Papa, la Chiesa e la docilità allo Spirito Santo

Il Papa, la Chiesa e la docilità allo Spirito Santo
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santo Stefano

Al Regina Coeli del 18 maggio il Papa ha commentato il brano degli Atti degli Apostoli proposto dalla liturgia, quando gli apostoli, accogliendo le critiche della comunità che lamentavano un trattamento non paritario tra i bisognosi ebrei e non ebrei, scelgono alcuni discepoli perché prestino il loro servizio alle mense: costoro non vengono scelti perché «esperti in affari», ha spiegato Francesco, ma «in quanto uomini onesti e di buona reputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza; e sono costituiti nel loro servizio mediante l’imposizione delle mani da parte degli Apostoli. E così da quel malcontento, da quella lamentela, da quelle voci di favoritismo e disparità di trattamento, si arriva ad una soluzione. Confrontandoci, discutendo e pregando, così si risolvono i conflitti nella Chiesa. Confrontandoci, discutendo e pregando. Con la certezza che le chiacchiere, le invidie, le gelosie non potranno mai portarci alla concordia, all’armonia o alla pace». Anche questa concordia tra popolo e pastori è stata indicata dal Papa come segno di docilità allo Spirito Santo, che ha valore ora per allora.

Regina Coeli molto breve. Una brevità che conforta, troppe parole spesso non aiutano.

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