Impressioni da Roma
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(Fotografia di Massimo Quattrucci)
Il 26 maggio la Chiesa ha fatto memoria di uno dei santi più cari al popolo romano, san Filippo Neri. Pubblichiamo una foto di un crocifisso che si trova nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio che è legato alla sua storia, come recita un’iscrizione che lo descrive e nel quale è sintetizzata in maniera meravigliosa la vita del santo:
«San Filippo Neri, figlio di un giurista fiorentino, si stabilì in gioventù a Roma dove studiò teologia nel convento di Sant’Agostino; egli era solito sostare in preghiera davanti a questo crocifisso che gli ispirò di dedicare la propria vita al Signore: Filippo vendette tutti i libri, fu ordinato sacerdote e fondò la confraternita laica dell’Oratorio per le opere di carità (1551). Diede via i propri beni e rinunciò a una brillante carriera per seguire Gesù. È il santo dell’umiltà».
Piace in particolare quel cenno, «vendette tutti i libri» – che dice tanto – come anche quello sull’umiltà. Parlando di san Filippo, non possiamo non ricordare il bellissimo film «Preferisco il Paradiso» del quale, chi volesse, può rivedere un brano cliccando qui. È la parabola del figliol prodigo, raccontata in maniera stupenda, ché, tra l’altro, guardando la pellicola, è la prima volta che mi sono accorto che quel che sembra un rimprovero verso il fratello maggiore è in realtà, come per il figlio ritrovato, solo un abbraccio di misericordia. Ché tale è la dinamica del cuore di nostro Signore, che non sa fare altro che abbracciare, commosso, i suoi figli, nonostante i loro capricci e i loro tradimenti. La conclusione sulla semplicità fa sì che in questo piccolo filmato abiti e vibri tutto il cristianesimo.
Concludo riportando alcune frasi del santo, segnalatemi dal mio amico Fabio Pierangeli:
– La tristezza di solito ha origine nella superbia.
– Dilettatevi della vita comune, fuggite tutte le singolarità, attendete alla purezza del cuore, perché lo Spirito Santo abita nelle menti candide e semplici, ed Egli è il maestro dell’orazione e ci fa stare sempre in continua pace e allegrezza, che è pregusto di Paradiso.
– Figliuoli, state allegri, state allegri. Voglio che non facciate peccati, ma che siate allegri.
– Non voglio scrupoli, non voglio malinconie. Scrupoli e malinconie, lontani da casa mia.
– L’allegrezza cristiana interiore è un dono di Dio, derivato dalla buona coscienza, mercé il disprezzo delle cose terrene, unito con la contemplazione delle celesti.