Impressioni di Italo Calvino
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(Fotografia Massimo Quattrucci, commento Fabio Pierangeli)
Mi ha sempre colpito questa frase nelle ultime pagine del celeberrimo Barone rampante di Italo Calvino. Qualcosa che abbracciasse tutto! Che non si trova nei libri, ma negli incontri, negli sguardi, nella tenerezza dei gesti. La pagina è intrisa di nostalgia, perché il Barone (la vera guida nelle avventure del mondo) non c’è più, il suo giardino (quello dell’infanzia per Calvino) chiuso. Il fratello minore non può che ripiangere il tempo andato, la sua presenza (come è bello quando accade che una compagnia delle persone, anche quelle salite in cielo, apre alla gratitudine che cresce nel tempo della vita!!!).
«Ora che lui non c’è mi pare che dovrei pensare a tante cose, la filosofia, la politica, la storia, seguo le gazzette, leggo i libri, mi ci rompo la testa, ma le cose che voleva dire lui non sono lì, è altro che lui intendeva, qualcosa che abbracciasse tutto, e non poteva dirla con parole ma solo vivendo come visse».