Il Papa: la Chiesa è libera ed è una casa per vivere

Tempo di lettura: 2 minuti

«Gesù che prega: prega per i suoi discepoli; prega per tutti quelli che arriveranno, che verranno alla predicazione degli apostoli; prega per la Chiesa», ha detto il Papa nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta il 5 giugno. E prega per la sua unità, che «non è  facile». Gesù prega perché nella Chiesa non ci siano divisioni e liti. Tanti cristiani, ha aggiunto Francesco, vivono nella Chiesa «ma non la considerano la loro casa […] dicono di essere nella Chiesa, ma sono dentro soltanto con un piede». 

Il Papa ha quindi accennato a questo tipo di fedeli, distinguendo tra quanti «vogliono che tutti siano uguali nella Chiesa», cosa che li fa essere «rigidi», un po’ come accadde agli inizi del cristianesimo quando si convertivano i pagani e alcuni della prima comunità cristiana chiedevano si adeguassero ai costumi ebraici, andando contro lo Spirito: «Non hanno quella libertà che dà lo Spirito Santo. E fanno confusione fra quello che Gesù ha predicato nel Vangelo» e «la loro dottrina di uguaglianza», ha commentato. Altri, invece, diventano cristiani, ma dicono: «Io entro nella Chiesa, ma con questa idea, con questa ideologia». Sono «gli gnostici, che l’apostolo Giovanni bastona tanto forte: “Siamo… sì, sì… siamo cattolici, ma con queste idee”». Una categoria che il Papa ha sintetizzato con la formula di «alternativisti». Ci sono poi quelli che  entrano nella Chiesa per «vantaggio personale e finiscono facendo affari nella Chiesa». Persone, ha aggiunto il Papa, che passano come «benefattori della Chiesa».

E ha chiosato:  «la Chiesa non è rigida, è libera! Nella Chiesa ci sono tanti carismi, c’è una grande diversità di persone e di doni dello Spirito. Gesù dice: nella Chiesa tu devi dare il tuo cuore al Vangelo, a quello che il Signore ha insegnato, e non avere per te un’alternativa! Il Signore ci dice: se vuoi entrare nella Chiesa» entra «per amore, per dare tutto, tutto il cuore e non per fare affari a tuo profitto», perché «la Chiesa non è una casa da affittare», ma «una casa per vivere». La docilità all’azione dello Spirito Santo preserva, o favorisce, questo approccio libero e felice alla Chiesa.