Smaltito l'arsenale chimico di Assad
Tempo di lettura: < 1 minute«Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha plaudito al completamento della rimozione delle armi chimiche in Siria. In una nota diffusa ieri dal Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon definisce quello portato a termine in Siria dalla missione congiunta dell’Onu e dell’Organizzazione per la prevenzione delle armi chimiche (Opac) “il più impegnativo dei compiti in una zona di guerra attiva” […]. Il segretario generale dell’Onu sottolinea la piena cooperazione fornita dal governo di Damasco nell’assistere la missione dell’Onu e dell’Opac e ringrazia i Paesi intervenuti a sostegno».
Una breve nota, del solo Osservatore romano del 26 giugno, per dire al mondo che l’incubo chimico in Siria è finito, quell’incubo che aveva rischiato di precipitare il mondo in una guerra disastrosa. Una notizia taciuta da tutti i media, forse perché la nota elogiava Assad, persona non grata in Occidente, per usare un’espressione eufemistica.
Ci si consenta un ricordo personale: quando si stava definendo l’accordo tra Usa e Russia per lo smaltimento delle armi chimiche siriane, che ha chiuso la finestra a un intervento occidentale in Siria, diversi analisti, interpellati dai giornali, si erano affannati a spiegare che tale operazione era tecnicamente impossibile, solo un modo per allungare la vita politica al criminale Assad, che invece doveva essere abbattuto con l’ausilio delle forza armate Nato. Il tempo gli ha dato torto, anche se crediamo che tali analisti continueranno ad elargire i loro pareri e i giornali a interpellarli.