Grosmann: l'allarme per l'incolumità di Netanyahu e la bolla di odio tra ebrei e palestinesi
Tempo di lettura: 2 minuti«Il conflitto a Gaza sta facendo emergere fra i nazionalisti in Israele elementi “selvaggi, barbari, eversivi” che in futuro potrebbe essere difficile contenere. Lo stesso premier Benjamin Netanyahu “rischia di diventare un loro obiettivo”. Lo ha affermato ieri lo scrittore David Grossman in un’intervista alla radio militare. C’è forse da paventare un altro omicidio politico dopo quello di Yitzhak Rabin? La sua risposta è positiva: “Certo, tutto è possibile. Nei momenti di crisi si hanno rigurgiti, liquami sporchi vengono a galla”». L’allarme dello scrittore israeliano è stato ripreso dal Corriere della Sera del 28 luglio. Allarme serio, che viene da un uomo che non ha mai lesinato critiche al premier israeliano.
Tra queste critiche, quella riportata in un’intervento pubblicato sulla Repubblica dello stesso giorno, nella quale Grossman ha spiegato come Israele e Hamas siano prigionieri, da decenni, in una bolla di odio che li condanna alle legge «della violenza e della guerra, della vendetta e dell’odio».
E domanda ai dirigenti del suo Paese, (non potendo «porre tale domanda ai rappresentanti di Hamas»): «Come avete fatto a sprecare il tempo trascorso dall’ultimo conflitto senza intraprendere nessuna iniziativa di dialogo, senza tentare un approccio con Hamas per cercare di cambiare l’esplosiva realtà fra noi? Perché Israele, negli ultimi anni, ha intenzionalmente evitato di avviare un negoziato con la parte più moderata e aperta al dialogo del popolo palestinese, anche solo per fare pressione su Hamas? Perché per dodici anni ha ignorato l’iniziativa della Lega Araba che avrebbe potuto coinvolgere i Paesi arabi moderati e imporre forse un compromesso a Hamas?».