Giallo sull’aereo algerino precipitato in Mali
Tempo di lettura: < 1 minuteDopo il giallo dell’abbattimento dell’aereo della Malaysian airlines sui cieli ucraini, un altro mistero aereo. C’è controversia, infatti, sull’incidente dell’Air Algerie decollato da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, con destinazione Algeri e schiantatosi in Mali il 23 luglio, causando la morte di 116 persone. Secondo quanto riporta Debkafile, sito israeliano molto ben informato, il Jet Md83 ospitava almeno 33 ufficiali francesi, inclusi tre funzionari dell’intelligence. Inoltre, qualche sedile più in là, ci sarebbe stato anche un esponente di Hezbollah (accompagnato dalla scorta, mimetizzata tra i libanesi on board). «La causa dello schianto è oggetto di indagine», spiega Debka, che però aggiunge come l’ipotesi che un razzo di Al Qaeda – fortemente radicata in zona – abbia centrato il velivolo non sia esclusa. Circostanza confermata dal quotidiano algerino Echorouk, il quale aggiunge che la zona nella quale l’aereo è precipitato è poco lontana dall’area controllata dal battaglione “Tawhid e Jihad dell’Africa occidentale”, falange terrorista staccatasi dal Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, dotato di missili antiaerei contrabbandati dalla Libia. L’ipotesi potrebbe spiegare anche il fatto che i resti del velivolo siano poco compatibili con un disastro aereo mentre porterebbero a immaginare un’esplosione in volo.
Resta che il ministro dei Trasporti transalpino, Frederick Cuvillier, si è detto convinto di un disastro accidentale, causato dal maltempo o da problemi tecnici.