20 Agosto 2014

Distrutte le armi chimiche siriane

Distrutte le armi chimiche siriane
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La Cape Ray

«Il governo di Washington ha annunciato il completamento della distruzione in mare delle armi chimiche siriane, effettuata a bordo della Cape Ray. Come noto, il governo di Damasco accettò un anno fa di consegnare il proprio arsenale chimico a una missione congiunta dell’Onu e dell’Organizzazione per la proibizione della armi chimiche (Opac), dando seguito a un accordo raggiunto fra Stati Uniti e Russia. Questo mise fine a settimane di tensioni seguite a un attacco chimico che aveva colpito la popolazione civile. L’opposizione al presidente siriano  Bashar El Assad accusò l’esercito governativo, trovando credito a Washington, al punto che il Presidente Barack Obama prospettò a lungo un intervento armato. Da parte sua, Damasco accusò i ribelli, ottenendo sostegno da molti osservatori internazionali. All’epoca, infatti, appariva vincente l’offensiva delle truppe governative contro gli insorti e questi ultimi non nascondevano di puntare soprattutto su un intervento armato straniero». Inizia così un articolo dell’Osservatore romano del 20 agosto.

 

Nota a margine. A parte la buona notizia, introvabile su altri giornali italiani, è interessante come anche il giornale vaticano, con tutte le prudenze necessarie, appaia alquanto scettico sulla matrice governativa dell’eccidio di Guotha (come da nostra sottolineatura), nonostante poi concluda che ancora non si è avuta alcuna inchiesta internazionale che abbia fatto luce sulla cosa (perché?).

Tra l’altro, induce un po’ di ironia ricordare come molti analisti al tempo dissero che lo smaltimento dell’arsenale chimico siriano era impossibile se non in decenni, di fatto accreditando l’attacco in Siria come unico modo per eliminare la minaccia che queste rappresentavano. In ogni caso, chi volesse leggere un interessante e documentato articolo (davvero pochi sul tema) su quella strage può cliccare qui.

Infine, è con un po’ di inquietudine che rammentiamo come sia stato Putin, al tempo, a evitare una guerra dagli sviluppi tragicamente incerti. A quanto pare, dato l’attuale (quasi)isolamento internazionale, quell’iniziativa non gli ha portato fortuna…