Iraq: la Chiesa voce di chi non ha voce
Tempo di lettura: < 1 minuteIl 22 agosto, di ritorno dalla sua visita in Iraq come inviato di papa Francesco, il cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e a lungo nunzio nel Paese mediorientale, ha rilasciato un’intervista alla Repubblica. Nelle sue parole il dolore dei tanti vinti di questa guerra, cristiani e non: «Una cosa mi ha piace sia rilevata. Il Papa non mi ha mai detto: vai per i cristiani. No. Ma: vai per tutte le minoranze. Per cui, la Chiesa ha preso a cuore le situazioni di tutti […] sono stato dagli yazidi, dai loro saggi, questi venerandi con le barbe lunghe. Li ho trovati pieni di sofferenza, di lacrime. Mi hanno detto: noi non abbiamo più forza né voce. Ecco perché come Chiesa stiamo parlano a favore di tutti: per gli yazidi e per gli sciiti cacciati dai villaggi, per i sabei e gli shaba. E anche per quei sunniti che non accettano questa ondata di terrorismo».
Questa la conclusione della sua intervista: «Questi gruppi [gli jihadisti ndr]» operano mostrandosi ben forniti di armi e di denaro. La domanda è come sia possibile che questo passaggio di risorse sia sfuggito a chi ha il dovere di controllare e su chi muove da lontano le cose. Una risposta difficile, per ora, da trovare».