L'assurdità di un Muro tra Russia ed Europa
Tempo di lettura: 2 minutiIl primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk ha dichiarato di voler innalzare un Muro tra Ucraina e Russia, di fatto un muro tra Mosca e l’Europa. Enzo Bettiza ha commentato così la proposta sulla Stampa del 4 settembre: «Non è certo innalzando un altro muro divisorio che oggi potremmo prospettare all’Europa un avvenire centrato sulla sola funzione difensiva, oppure offensiva, nei confronti di Mosca. L’epoca che fino a oggi abbiamo vissuto è stata in gran parte segnata, per l’ultimo quarto di secolo, dal monito nefasto di un muro, quello di Berlino, costruito di notte e a tradimento contro ogni morale umana. Ricadere nella stessa trappola e nello stesso meccanismo claustrofobico sarebbe come abbandonarsi a un incosciente istinto suicida […] Il fantasma di un nuovo muro, come quello di una nuova Guerra Fredda, non può non resuscitare reminiscenze dolorose, se non spettrali».
Riportiamo anche un cenno sulla situazione Ucraina in generale: «la Russia con ogni probabilità eviterà di assorbire visibilmente la flebile repubblica di Kiev, diversamente da quanto successo di recente in Crimea, che, abitata da una maggioranza russofona, si è praticamente consegnata sua sponte alla Grande Madre slava» (titolo dell’articolo: Tornano i fantasmi di Berlino Alzare un’altra barriera sarebbe il suicidio dell’Europa).
Nota a margine. Accenno interessante anche quest’ultimo, perché prende atto che il ricongiungimento della Crimea alla Russia, pur conseguita attraverso una manovra militare, è stata voluta dalla popolazione locale. D’altronde non si spiega altrimenti il fatto che per prenderla i russi non hanno dovuto sparare nemmeno un colpo e il fatto che al referendum confermativo i sì siano stati la quasi totalità degli elettori (sotto il controllo di osservatori internazionali).