Ebola: la cura che c'era e invece non c'è
Tempo di lettura: 2 minutiTante domande sull’epidemia di ebola che sta falcidiando tante, troppe vite in Africa. Da quelle relative alla sua sottostima da parte di Enti e Istituti internazionali che avrebbero dovuto vigilare, a quelle relative alla guarigione di alcuni dottori (bianchi occidentali) salvati da farmaci sperimentali non utilizzati per altri (costerebbero troppo, hanno spiegato).
In questa sede non approfondiamo tali interrogativi, ma ne proponiamo un altro, quello rilanciato dal professor Antonio Lanzavecchia, direttore dell’Institute for Research in Biomedicine, in un’intervista sulla Repubblica del 4 ottobre: «Nel 2007 collaboravamo con gli americani del National Institute of Health, e riuscimmo a isolare e riprodurre gli anticorpi di pazienti guariti da Ebola. Gli anticorpi non sono ancora il vaccino, ma servono come forma di prevenzione e cura. Questo significa che, se si potessero iniettare, potrebbero preservare dal contagio».
La cosa finì là, perché non interessava granché alla case farmaceutiche: non c’erano in vista guadagni, e forse anche perché a morire di ebola fino a quel momento erano stati solo africani e non c’era mai stato il rischio per l’Occidente, come qualcuno paventa oggi (sul punto vedi nota). Nell’intervista Lanzavecchia spiega ancora: «Se si fosse agito sette anni fa, adesso probabilmente disporremmo di un vaccino o, quantomeno, di un farmaco per curare le persone infette».
Titolo dell’intervista: “Il vaccino era pronto ma ci fermarono”.
Nota a margine. Difficile dire quale sia il rischio di questa epidemia. C’è chi minimizza, chi allarma: tanta confusione sotto il cielo. Comunque riportiamo a questo proposito le parole di Peter Piot, l’epidemiologo che scoprì ebola nel 1976, in un’intervista sulla Repubblica del 5 ottobre: «Ebola ha raggiunto uno stadio tale da poter essere considerata endemica. In altri termini: forse non è più possibile debellare il virus in Africa occidentale. Il che non solo comporterebbe decine di migliaia di morti ma metterebbe in ginocchio i paesi della regione. E non sarebbe più possibile impedire la diffusione del virus in tutto il mondo». Sebbene la fonte sia autorevole, si spera che abbia esagerato.
(titolo articolo: “Ebola è una catastrofe per colpa di tutti noi Ora l’epidemia rischia di diventare endemica”)