Dalla torre del Mangia al Monte dei Paschi di Siena
Tempo di lettura: 2 minutiIl Monte dei Paschi di Siena è entrato nella cronache giudiziarie italiane per una vicenda di ammanchi e sperperi più o meno fraudolenti. Recentemente la banca è entrata di nuovo nell’occhio del ciclone per via di una verifica europea non superata (il cosiddetto stress test sulle banche europee deciso in sede Ue). Riceviamo e pubblichiamo da un nostro lettore.
Una storia italiana dal 1472. Recita così lo slogan pubblicitario del Monte Paschi di Siena, e a conoscere la storia della città in molti avrebbero evitato tanti problemi.
La storia della città racconta, tra le tante, la vicenda di tale Giovanni di Balduccio, uno dei primi campanari ammessi a scandire il passare delle ore, era un “mésso dei Signori Nove”, noto per i suoi sperperi e i suoi vizi legati soprattutto alla cucina. Tale fama gli valse il soprannome di “Mangiaguadagni” o, più semplicemente, “Mangia”.
Poi arrivarono i primi orologi meccanici ed il nostro perse il lavoro. Giustamente i senesi dedicarono al “Mangia” la torre più alta della città a sigillarne la perenne memoria.
I lavori per la costruzione della torre iniziarono nel 1325, e la sua altezza era pari a quella del campanile del Duomo di Siena, per simboleggiare la pari forza tra il potere celeste e quello terreno, senza che nessuno dei due superi e si imponga sull’altro.
Un atto di superbia, una sfida portata alla potestà celeste.
Come è andata a finire lo stiamo vedendo.
Che dire… dalla storia non si impara mai abbastanza.
Gianni Di Noia