L'Onu: in aumento la tratta dei bambini
Tempo di lettura: 2 minuti«Un terzo delle vittime della tratta di esseri umani è rappresentata da bambini. Lo rivela un rapporto pubblicato ieri a Vienna dall’Unodoc, l’agenzia dell’Onu contro la droga e il crimine e riferita al triennio 2010-1012, precisando che si tratta di una quota in aumento del cinque per cento rispetto al 2007-2009. Il rapporto sottolinea che questo aspetto è particolarmente accentuato in Africa e in Medio Oriente, dove i bambini sono il 62 per cento delle vittime della tratta […] La tratta si verifica soprattutto all’interno dei confini nazionali, mentre il traffico transcontinentale si dirige soprattutto verso i Paesi ricchi». L’Unodoc parla di 21 milioni di bambini coinvolti in questo traffico, ma, ammonisce Yury Fedorov che ha presentato il rapporto, tale cifra è la «punta dell’iceberg» di un fenomeno più esteso.
A rendicontare del rapporto Unodoc è l’Osservatore romano del 27 novembre, che specifica la finalità di questo traffico: «lo sfruttamento sessuale», in particolare per quanto riguarda l’Europa e l’Asia centrale, e «il mercato del lavoro forzato» nell’Asia orientale e nel Pacifico. Ma esistono altre finalità: «servitù domestica, matrimonio forzato, adozioni illegali fino a quella atroce dell’espianto degli organi per i trapianti».
Il fatturato della tratta di esseri umani, non solo bambini, ammonta a «32 miliardi di dollari l’anno, la terza voce dell’economia criminale, dopo il traffico delle armi e quello della droga».
Nota a margine. Nel suo discorso al Parlamento europeo che ha tenuto ieri a Strasburgo, papa Francesco ha ricordato che è necessario affrontare la questione migratoria, che vive di questo traffico, affermando: «Non si può tollerare che il Mediterraneo diventi un grande cimitero».