L'Iran, gli Usa e la guerra all'Isis
Tempo di lettura: < 1 minute«Ora c’è la conferma del Pentagono: aerei iraniani hanno partecipato ai raid contro l’Isis in Iraq. Un intervento avvenuto a più riprese nella zona di Diyala e condotto da vecchi caccia F4 Phantom […] La mossa si inserisce nell’azione di supporto garantita dai mullah al governo amico e sottolinea, di nuovo, come Usa e Iran si trovino allineate in nome dell’alleanza per fermare il Califfo. Dopo l’offensiva jihadista di questa estate, Teheran ha risposto ampliando il proprio ruolo militare al fianco degli sciiti e di Bagdad. Nuclei di pasdaran hanno assistito le milizie anti-Isis coordinando alcune operazioni importanti. Un impegno rimarcato dalla presenza del generale Qasem Soleimani, il responsabile della Divisione Qods e gestore del dossier Iraq per conto del regime
». Così inizia un articolo di Guido Olimpio sul Corriere della Sera del 3 dicembre (Anche i caccia iraniani nei bombardamenti contro l’Isis).
Nota a margine. Si sapeva di questa insolita convergenza anti-Isis tra Usa e Iran, tema che sta anche sul tavolo della trattativa sul nucleare iraniano. Teheran è un attore non secondario del dramma scatenato dalle milizie jihadiste, che nell’Iran hanno il loro nemico giurato. Non tenere presente questa prospettiva nel negoziato sullo sviluppo del nucleare iraniano, e quindi lavorare per una risoluzione positiva delle trattative, sarebbe un tragico errore. Di fatto sarebbe una grande vittoria per l’Isis, contro cui il mondo, più a parole che nella sostanza, si sta mobilitando.