Papa: il discorso non trascritto
Tempo di lettura: 2 minutiUna piccola curiosità ci accompagna da alcuni giorni e riguarda il destino mediatico di un intervento di papa Francesco: la sua meditazione al terzo ritiro mondiale dei sacerdoti. Come molti sanno vatican.va, sito ufficiale del Vaticano, riporta tutte le trascrizioni degli interventi del Papa, sia dell’attuale che dei precedenti (ma solo degli ultimi abbiamo documentazione integrale).
Per motivi di lavoro (volevamo verificare un testo), scorrendo il sito, abbiamo notato una piccola lacuna: manca la meditazione al terzo ritiro mondiale dei sacerdoti del 12 giugno, che, al contrario degli altri interventi papali, si può vedere solo in video. (che si apre con l’applicazione Silverlights, per chi ce l’ha o la voglia installare). Un modo di registrare alquanto incongruo, dal momento che per vedere un video tanto lungo su internet occorre essere molto, ma molto motivati; in genere si desiste prima.
Qualcuno potrebbe obiettare che il sito usi registrare gli interventi papali in forme diverse, cioè a volte in forma di video, altre in forma di trascrizione. Non è così: quando viene pubblicato un video, questi in genere è accompagnato dalla relativa trascrizione.
Tra l’altro, dell’omelia della messa celebrata per i medesimi sacerdoti il giorno seguente si può leggere la relativa trascrizione (in spagnolo con traduzione italiana, come si usa).
L’idea di trascrivere i testi non è, ipotizziamo, solo una questione di puntiglio archivistico: il fatto è che nelle ricerche effettuate su internet esse presentano ovvi vantaggi rispetto ai video, i quali offrono ben poche parole chiave di riferimento (il titolo e poco altro).
Abbiamo accennato altrove al contenuto del discorso di Francesco al ritiro mondiale dei sacerdoti, riportato dalla stampa cartacea e da diversi siti. In particolare alcuni dei secondi, non i primi, riportavano un cenno che avevamo sottolineato: quello riguardante l’invasione della Russia da parte delle truppe di Napoleone e dei nazisti e il rammarico perché oggi quell’ostilità del passato tra Oriente e Occidente si è riaccesa a seguito della crisi ucraina (vedi Postille precedente).
Parole che non hanno trovato eco adeguata sui media, nonostante la portata, e che forse hanno suscitato qualche irritazione in alcuni ambiti internazionali (e magari creato qualche imbarazzo in Vaticano).
Un breve cenno, quello di Francesco, contenuto in un intervento più ampio, nel quale – particolare sul quale si è accentrata l’attenzione dei media – tra l’altro ribadiva la necessità che Chiesa cattolica e ortodossa giungano a celebrare la Pasqua in un giorno comune.
La nostra postilla si ferma qui, con la semplice registrazione che, ad oggi, di quel discorso non c’è ancora la trascrizione ufficiale. Una piccola omissione dovuta a semplice dimenticanza, immaginiamo, che però, come detto, suscita curiosità.