14 Agosto 2015

Una nuova autorità per vigilare sui conti dei Paesi Ue?

Una nuova autorità per vigilare sui conti dei Paesi Ue?
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«Una nuova autorità per un controllo stretto sui conti pubblici dei Paesi dell’euro, separata dalla Commissione di Bruxelles, e tenuta a distanza di sicurezza dalla politica. Una procedura fallimentare riservata ai Paesi dell’area che dovessero averne bisogno. E per qualunque governo richiedesse il sostegno del fondo salvataggi europeo (l’Esm), la ristrutturazione automatica del debito che rinvii di almeno tre anni tutti i rimborsi dei titoli di Stato ai risparmiatori così come ai grandi investitori». Questa la sintesi del contenuto di una intervista rilasciata dal capo della BudensbankJens Weidmann, al settimanale tedesco Focus, realizzata da Federico Fubini sul Corriere della Sera del 14 agosto.

Titolo articolo: “Affondo Budensbank su conti e flessibilità “Via da Bruxelles il controllo dei bilanci”.

 

Nota a margine. Intervista interessante, perché Weidmann parla a nome di alcuni ambiti finanziari che da tempo propugnano tale progetto. L’idea di fondo, cioè la creazione di un organismo finanziario autonomo e sovrano che vigili sui conti dei Paesi membri (e ne governi vere o presunte criticità), che pure nasce per scongiurare le ambiguità palesate nella risoluzione – o non risoluzione – della crisi greca, suscita non poche perplessità.

 

Si pone infatti un problema di democraticità a due livelli: che funzioni avranno i governi delle singole nazioni se l’economia del loro Paese sarà di fatto gestita da un organo superiore che ha potere sovrano in materia?

Altro nodo: è opinione comune, e fin troppo spesso ribadita, che il patto fondativo dell’Unione europea preveda benefici per i singoli Paesi membri in cambio della cessione di parte della propria sovranità. Nel caso specifico, però, tale cessione di sovranità non è realizzata a favore di un organismo politico più ampio e comprensivo, ma di un organismo finanziario (bizzarro cenacolo) svincolato da ogni controllo.

 

In altri tempi l’idea di Weidmann sarebbe stata accolta come una boutade e messa serenamente da parte. La tragedia attuale è che invece è materia di rischiosa attualità.