Nel 2016 previsto un crollo del prezzo del petrolio
Tempo di lettura: < 1 minute«Il prezzo del petrolio continua a scendere: a New York ieri il greggio è arrivato a scendere a quota 44 dollari al barile, cedendo circa il 3%. A deprimere le quotazioni dell’oro nero è stato l’allarme lanciato da Goldman Sachs che ha annunciato che il petrolio potrebbe scendere fino a 20 dollari
». Così sulla Stampa del 12 settembre (titolo: Il petrolio frena dopo l’allarme di Goldman). Per la Goldman Sachs a far crollare il prezzo del petrolio la frenata dei consumi, in particolare di quelli cinesi, e l’aumento di produzione dei Paesi Opec e non Opec.
Nota a margine. Nessuna fonte ufficiale lo dirà, ma al calo del prezzo del petrolio contribuisce anche il contrabbando di greggio da parte delle agenzie del terrorismo internazionale, che controllano giacimenti in Iraq, Siria e Libia e vendono a prezzi stracciati. È un particolare secondario, magari, ma del quale va tenuto debito conto perché pone diversi interrogativi, sia sul sostentamento di suddette agenzie, che sulla rete di complicità che si è creata, e ormai consolidata, attorno ad esse.
Altra considerazione: il calo del prezzo del petrolio ad oggi non si è rivelato utile a una ripresa dello sviluppo occidentale, ancora in regressione, mentre la Russia viene posta di fronte a un’ulteriore sfida, stante che l’esportazione dell’oro nero è fondamentale al suo sviluppo.
L’allarme di Goldman Sachs ha quindi tante valenze geopolitiche, da non sottovalutare.