30 Novembre 2015

Touraine e la deriva anti-democratica dell'Occidente

Touraine e la deriva anti-democratica dell'Occidente
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Guantanamo

«Di fronte a 130 morti il governo non aveva scelta. In una situazione del genere non si può cercare la via del compromesso. Si può solo dire: siamo in guerra e combatteremo. Ma ciò non significa che si debba toccare la costituzione come ha proposto Hollande. Non dobbiamo fare come hanno fatto gli Stati Uniti dopo l’11 settembre con il Patriot Act. Erano il Paese della libertà e della democrazia, sono diventati un Paese aggressivo, intollerante e violento. Da noi Guantanamo o Abu Ghraib non devono essere possibili. La Francia deve restare il Paese dei diritti dell’uomo». Così il sociologo francese Alain Touraine sulla Repubblica del 28 novembre (L’allarme di Touraine “Difendersi è giusto ma salviamo la libertà”).

 

Nota a margine. Interessante cenno quello di Touraine, in particolare il collegamento tra l’assertività degli Stati Uniti in politica estera nel decennio neocon (e oggi) e la deriva antidemocratica interna, denunciata anche dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama – non certo un complottista – all’indomani dello scandalo del Datagate.

 

Interessante perché, nella narrazione comune, l’assertività Usa viene in genere collegata alla sfida di segno contrario posta dalla follia pseudo-islamista.

In realtà, l’analisi di Touraine sembra cogliere nel segno: solo un’aberrazione dell’idea di democrazia può portare all’idea di esportare la stessa a suon di bombe. Un’aberrazione che prima di essere applicata all’estero ha trovato applicazione in ambito interno.

 

Per l’Occidente, allora, si tratta di recuperare i fondamenti della democrazia che sono stati erosi in questi anni, non solo negli Stati Uniti d’America, ma anche nell’ambito dell’Unione europea (basti pensare alla deriva oligarchica della quale è preda). Solo ritornando a questi si potrà affrontare il  terrorismo internazionale senza cadere negli errori del passato. 

 

Infatti, se alla barbarie della sfida terrorista si risponde – in nome della sicurezza – con l’imbarbarimento della civiltà occidentale, si contribuisce solamente all’instabilità globale rendendo il mondo non più sicuro, ma meno sicuro. Come hanno tragicamente dimostrato gli attentati di Parigi.