7 Giugno 2016

Verità per Regeni?

Verità per Regeni?
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«“Non rilascio dichiarazioni alle autorità italiane”, ha risposto Maha Abdelrahman alle richieste del pubblico ministero Sergio Colaiocco. A nulla è valso inviarle le domande in anticipo e attenderla per più di un giorno negli uffici della polizia di Cambridge, la supervisor di Giulio Regeni nella tesi di dottorato sui sindacati egiziani ha seguito i consigli dei legali dell’Università inglese e ha scelto di restare in silenzio. Inspiegabilmente lei, che fa parte di quella comunità accademica che si diceva addolorata e colpita e invitava, sconvolta davanti alle reticenze, le autorità egiziane a ricercare i colpevoli, ha scelto di non dare alcun contributo». Così inizia un articolo di Floriana Bulfon sull’Espresso del 7 giugno.

 

Nota a margine. E così anche sulla sponda britannica per i magistrati italiani si alza il muro dell’omertà. Inspiegabile e inspiegato, nonostante i tanti proclami britannici, di politici e media, sul caso Regeni. Nonostante da oltremanica abbiano reso pubbliche diverse informative sulla morte del ricercatore italiano che con Cambridge lavorava.

 

Tiriamo a indovinare: il silenzio inglese in Italia non susciterà l’indignazione politica e mediatica che hanno suscitato i tanti sotterfugi del Cairo

 

«Verità per Regeni» è slogan di successo quando si tratta di mettere alla sbarra Al Sisi, colpevole del suo omicidio per sentenza emessa in un processo mediatico e politico al quale hanno partecipato anche media e politici inglesi. 

 

Quando si tratta di capire la realtà delle cose, e quindi si va a cercare quel che davvero faceva il ragazzo al Cairo, per indagare sui suoi contatti e i suoi rapporti, cosa indispensabile per qualsiasi indagine penale seria, evidentemente vale un po’ meno.

Magari per via politica si riuscirà a uscire da tale misterioso impasse, ma certo il primo approccio sconcerta.

 

Ps. Alla Oxford Analitica britannica, con la quale collaborava il ricercatore italiano tramite Cambridge, abbiamo dedicato una nota precedente, alla quale rimandiamo.