La Turchia e il golpe a ondate
Tempo di lettura: < 1 minuteIl primo governo a sostenere Recep Tayyp Erdogan durante il colpo di Stato in Turchia è stato quello dell’Iran. E, quando è fallito, il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha lodato la «coraggiosa difesa della democrazia e del loro governo eletto da parte del popolo turco. Ciò dimostra che i colpi di stato nella nostra regione sono destinati a fallire».
Ricostruendo tale insolito sostegno (Turchia e Iran si trovano su fronti opposti nel conflitto siriano), Ali Hashem, sull’autorevole sito al Monitor, il 19 luglio ha scritto che la preoccupazione iraniana era che il golpe, piuttosto che garantire stabilità, avrebbe portato al collasso la Turchia e innescato il caos nell’intera regione.
In conclusione del suo articolo, Ashem riporta il commento di un autorevole funzionario iraniano: «Quello che sappiamo è che questa mossa è stata innescata da mani straniere. [In Iran ndr.] Siamo passati attraverso la stessa situazione nel passato, ed è stato fatto perché Erdogan oggi sembra voglia giocare un ruolo migliore nella regione, per questo lo vogliono far cadere».
«Ai funzionari della sicurezza turchi – ha aggiunto – è stato trasmesso questo messaggio: non abbandonare le strade. Questo colpo di stato potrebbe essere costituito da diverse ondate; è successo in Iran nel 1953 [golpe contro Mossadeq ndr.]. Quando il primo colpo di stato fallì, ne avevano un altro pronto – e ci sono riusciti».
Nota a margine. Questa l’altra faccia della medaglia dell’attuale repressione turca.