Attualità di una guerra iraniana
Tempo di lettura: 2 minutiDonald Trump sta alzando i toni della polemica con l’Iran. Sulla Repubblica del 5 novembre ne accenna Roberto Toscano, in questi termini: «Dopo il risultato ottenuto con l’accordo nucleare, il Jcpoa, avevamo pensato che una guerra con l’Iran fosse diventata altamente improbabile.
Oggi invece è ritornata ad essere drammaticamente possibile. Di fronte a questa prospettiva l’Europa ha il dovere di non limitarsi a seguire con il fiato sospeso lo svolgersi degli avvenimenti […]. C’è troppo in gioco, sia per la nostra sicurezza che per i nostri interessi economici. Non solo, come stiamo già facendo, è giusto ribadire che per noi il Jcpoa rimane valido, ma dovremmo senza indugi rivolgere agli americani un pressante messaggio — anzi, un monito: se pensate a una guerra con l’Iran, non contate su di noi.
Nel 2003 furono solo Francia e Germania (che per questo si meritarono dal segretario alla Difesa americano la sprezzante definizione di «vecchia Europa» ) a dire di no alla guerra con l’Iraq e a un intervento che è all’origine di gran parte della catastrofe del Medio Oriente contemporaneo. Andrebbe detto agli americani di tenere presente che oggi le cose andrebbero diversamente, con ripercussioni molto negative su un’alleanza che rimane vitale sia per noi che per loro
».
Nota a margine. Se è difficile che Trump rispetti quanto pattuito da Obama con i dirigenti iraniani, non per questo la prospettiva di una guerra con Teheran, sulla quale conta Netanyahu e parte del mondo che ha appoggiato il neopresidente Usa, appare necessitata.
Il deterioramento dei rapporti tra Washington e Teheran si potrebbe limitare a innescare una dialettica verbale dai toni sempre più virulenti ma fine a se stessa, come fu ai tempi di Reagan (anche se poi si spinse Saddam, creatura della Cia, a dar vita a una guerra inutile quanto logorante per ambedue i contendenti).
Potrebbe favorire questa escalation (che potremmo definire minimalista) la prospettiva di un attutimento delle tensioni Usa-Russia. Ad oggi è una speranza sospesa a tante variabili.