La tobin tax e la finanza speculativa
Tempo di lettura: < 1 minute«Otteniamo ben poco ritorno sociale dagli scambi di breve termine. Provocano volatilità nel settore finanziario e non generano investimenti di lungo termine in aziende o ricerca, non creano lavoro». Così il premio nobel per l’economia Joseph Stiglitz intervistato sull’Avvenire del 22 ottobre a proposito della tobin tax, che alcuni Paesi della Ue si apprestano ad adottare. Continua Stiglitz: «Il ruolo della finanza è raccogliere capitali e farli confluire verso imprese, industrie e progetti, questo rende possibile la crescita e fa funzionare tutto quello che la società costruisce. Ma le banche d’affari e gli hedge funds hanno dimostrato che spesso non svolgono questa importante funzione. La maggior parte degli scambi che effettuano sono rapidissimi, di natura speculativa. E, come abbiamo visto all’indomani della crisi finanziaria, hanno generato miliardi di prodotti finanziari tossici, senza valore reale, che hanno zavorrato l’intera economia».
In realtà la tobin tax colpisce anche gli scambi finanziari delle imprese e dei piccoli risparmiatori. Un’obiezione cui Stiglitz risponde così: «Non è vero, vista la scarsa frequenza dei loro scambi. Le uniche veramente penalizzate sarebbero le grandi banche e gli hedge funds. E visto il disastro che hanno provocato nella finanza mondiale, è necessario che paghino parte dei costi della pulizia».