12 Settembre 2018

Idlib: "que viva" al Qaeda?

Idlib: "que viva" al Qaeda?
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Di Idlib e del contrasto occidentale all’operazione russo-siriana per strapparla al controllo delle milizie di Hayʼat Taḥrīr al-Shām (ex al Nusra ovvero al Qaeda) abbiamo scritto.

Idlib, baluardo di al Qaeda

Resta da segnalare che sui media occidentali è scomparso qualsiasi cenno alla connessione al Qaeda-Idlib. I jihadisti della città sono solo “ribelli”, guerriglieri in lotta contro l’oppressore siriano.

Non si trovano più articoli come quello del New York Times dello scorso anno, dove si legge che Idlib è “il più importante e più pesantemente armato baluardo del ramo locale di Al Qaeda, “.

Né si rinvengono indicazioni sul pericolo rappresentato da al Qaeda. Come ad esempio spiegavano i servizi segreti canadesi nel 2016, che documentavano la “simmetria ideologica” tra l’Isis e al Qaeda, come anche la “stessa strategia“.

Una sfida non già vinta, quella contro le due Agenzie del Terrore, proseguiva il documento canadese, e “diventata solo più variegata, diffusa e complessa e, molto semplicemente, esponenzialmente più difficile da sconfiggere”.

Né si ha più traccia di quanto riferito da esperti dell’antiterrorismo all’apposita commissione del Senato americano nel luglio 2017. Riportiamo la sintesi pubblicata sul sito The Washington Free Beacon: “Sta crescendo una nuova generazione di al Qaeda, secondo gli esperti che hanno testimoniato davanti alla sottocommissione sull’antiterrorismo e l’intelligence”.

Infatti, Katherine Zimmerman, ricercatrice dell’American Enterprise Institute, ha riferito che “i leader di Al Qaeda hanno rimodellato l’immagine del gruppo, con il risultato che sono riusciti a incrementare miliziani e risorse”, oggi più ingenti di quanto fossero “prima degli attacchi dell’11 settembre”.

Inoltre, “l’ISIS si indebolisce. Alla fine, al Qaeda si riaffermerà e ciò potrebbe avvenire prima di quanto ci si aspetti”.

Un’altra esperta, Jennifer Cannarella, spiegava alla commissione che gli “Stati Uniti hanno commesso un errore concentrandosi solo sulla rimozione dell’Isis. Sia l’Isis che al Qaeda vogliono distruggere l’Occidente e al Qaeda si è dimostrata un’organizzazione militare d’elite” ed “è più pericolosa che mai”.

Al Qaeda-neocon: la santa alleanza

Non solo gli esperti. Anche il giornale-bibbia dei neoconservatori, che più spingono per un intervento a Idlib, molto più di recente (aprile del 2018), in un editoriale dal titolo: “La guerra da vincere”, segnalava che al Qaeda si è “rinvigorita”.

E, accennando alla competizione con l’Isis per la primazia del Terrore, aggiungeva che “è importante capire che, sia in Siria che in tutto il Medio Oriente, tra i due è più forte al Qaeda […] Al Qaeda ha migliaia di combattenti in Siria ed è quasi certamente più forte di Isis”.

“Così, mentre i governi occidentali si vantano di aver sconfitto l’Isis, al Qaeda” prospera, aggiungeva.

I russi spiegano inutilmente che a Idlib vogliono contrastare la sola al Qaeda. Evitando cioè scontri con fazioni jihadiste minori, ivi presenti e alleate con essa, con le quali vorrebbero trattare.

Nulla da fare. I leader d’Occidente sono determinati a difendere Idlib. Ciò in ritorsione di un eventuale uso di armi chimiche da parte di Assad, del quale sono certi, profezia che è anche bizzarra certezza (secondo i russi il film che “proverebbe” tale attacco è già in produzione).

La crisi di Idlib vede dunque una strana convergenza tra Occidente e Terrore. Sviluppo impazzito delle ambiguità che hanno caratterizzato fin qui il suo contrasto.

Tale azione, marciando in parallelo con il contrasto a russi e siriani (e alleati), ha prodotto amare sorprese. Come ben sanno i familiari delle vittime degli attentati compiuti in Occidente da terroristi “noti all’intelligence”.

Il nemico dei miei nemici è mio amico, suggerisce il detto. Nel caso specifico più che di amici si tratta di compagni di merende, espressione che accompagnò l’inchiesta sul mostro di Firenze. Il sonno della ragione produce Mostri, appunto.

Ps. Ieri un audio-messaggio del leader di al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, che minacciava sfracelli contro l’Occidente. Passato praticamente inosservato. Disturbava la narrazione su “buoni” e “cattivi” di Idlib?