In memoria di Pier Paolo Pasolini
Tempo di lettura: 2 minutiIl 2 novembre del 1975 fu brutalmente ucciso Pier Paolo Pasolini. Scrittore, saggista, regista, poeta, cronista, Pasolini fu voce autorevole e intelligente dei suoi anni.
Le sue opere e i suoi scritti, come anche la sua omosessualità, furono motivi di controversie, che non hanno mai intaccato la sua impressionante lucidità.
Il suo delitto, avvenuto all’idroscalo di Ostia, è ancora avvolto nel mistero. Molti uomini di cultura e amici sostengono la verità giudiziaria, che parla di un’avventura finita malissimo.
Altri invece pensano si sia trattato di omicidio premeditato. Al solito, chi non abbraccia senza indugi la via ufficiale è bollato come complottista.
Eppure di incongruenze, nella narrazione giudiziaria di quell’omicidio, ce ne sono tante.
Né la data del crimine, ricorrenza dei defunti, sembra sia dato casuale, quanto scelta consapevole per una connotazione simbolica e rituale del delitto.
Ma al di là, tocca nel profondo una ricostruzione di quei tremendi istanti; di come di fronte alla furia assassina, che imperversò su di lui con un’asse di legno e poi con un’automobile, che passò e ripassò sul suo corpo, invocasse la mamma.
Di lui resta tanto. In questa sede ricordiamo il suo Vangelo secondo Matteo, unico nel suo genere (rimando a un breve stralcio su Youtube, particolarmente toccante, cliccare qui).
A differenza di altre opere sulla vita di Gesù, egli riportò fedelmente il testo, senza cambiare una virgola. Un rispetto per quella testimonianza che altri, cristiani, non ebbero.
A tanti anni da quell’assassinio, pubblichiamo una fotografia di Massimo Quattrucci. Un Murale di Roma.