10 Novembre 2018

L'inferno a Thousand Oaks

L'inferno a Thousand Oaks
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Non c’è pace per Thousand Oaks che due giorni fa è stata teatro di una strage attribuita all’ex marine David Long. Un incendio ha devastato la contea di Ventura, nella quale si trova la cittadina.

L’inferno in paradiso

“‘Tutto era in fiamme’: l’inferno soffoca la California”, è il titolo di un articolo che il New York Times ha dedicato alla disgrazia.

Epicentro Paradise, una cittadina vicina, che sembra sia stata quasi del tutto devastata dalle fiamme.

La California è terra di incendi, ma pare che ultimamente la loro forza aumenti in maniera esponenziale.

Anche quello di questi giorni è eccezionale: ad oggi si contano nove vittime, ma il numero sembra destinato ad aumentare.

E potrebbe rivelarsi l’incendio “più distruttivo nella storia recente dello Stato”.

Se riportiamo la notizia di questa disgrazia sul nostro sito, che in genere si occupa di altro, è anche perché quanto avvenuto ha portato nuovo dolore a Thousand Oaks, dopo la strage del Borderline Bar & Grill di due giorni fa.

Tante le case devastate. Il “75% della città è stato evacuato”, riferisce il NYT. La strage al country bar a questo punto passa in secondo piano, come anche le indagini.

Thousand Oaks: inchiesta rimandata

Ad oggi non si è appurato più di quanto abbiamo riportato in altre note: le autorità hanno indicato David Long come autore della strage.

Long era un ex marine e sembra abbia riportato stress post traumatici dalla sua esperienza militare, ma non eccessivamente gravi, almeno a stare al centro di salute mentale della cittadina che lo ha esaminato dopo una recente crisi di nervi.

Così restano senza risposta alcune domande sul massacro a Thousand Oaks. Domande circa l’esistenza o meno di una maschera, o qualche altro camuffamento similare, sul volto del killer, come ricordato da alcuni testimoni.

Un particolare che apparentemente stride con la ricostruzione che vede in azione un pazzo votato a una missione suicida, come da prime risultanze.

Né è stato chiarito se effettivamente siano state usate bombe fumogene, azione elusiva senza precedenti in stragi compiute da folli.

Interrogativi pongono anche i “sei agenti di varie agenzie” presenti nel bar,  particolare riferito dallo sceriffo locale. Erano armati? E se sì, hanno contrastato lo sparatutto o no? Nel caso si profilerebbero omissioni imbarazzanti.

Ma l’inchiesta sulla strage di Thousand Oaks ormai deve attendere. Il fuoco divampato ieri è emergenza immediata. Un peccato, perché si rischia di perdere tempo prezioso e forse decisivo.