Macron sorride a Xi Jinping e Lavrov fa visita a San Marino
Tempo di lettura: 3 minutiLa visita di Xi Jinping in Italia è stata oggetto di critiche da parte dei media italiani. Media che hanno riferito le scontate critiche Usa, contrari ad accordi sino-italiani, dimenticando che di accordi ne stanno facendo anche loro (e molti più di noi, vedi Piccolenote).
Ma pesanti anche le accuse dei Paesi della Ue, in particolare Francia e Germania, che hanno criticato l’allungo italiano, compiuto al di fuori della “guida” dell’Unione.
Simpatico notare come tanti media abbiano fatto notare che mentre l’Italia giocava da sola, la critica Europa era unita nel pretendere da Xi una reciprocità nei commerci, oggi assente per la chiusura del mercato interno cinese.
Xi Jinping e Macron
Un’unità anche figurativa, spiegavano i media: mentre l’Italia ha ospitato in solitaria il presidente cinese, nella tappa successiva Emmanuel Macron l’avrebbe accolto con fiero cipiglio e insieme a Junker e alla Merkel, a testimonianza icastica di una unità granitica contrapposta al velleitarismo italiano.
Apriamo le agenzie di oggi e vediamo le foto sorridenti di Xi e Macron. Solo loro. Nessuna ombra della Cancelliera tedesca né del presidente della Commissione Ue.
Certo, il quadretto andrà a ricomporsi, ma quel che rilanciano le agenzie è esattamente una replica di quanto accaduto in Italia: incontro tra due leader, strette di mano, sorrisi, promesse di accordi commerciali.
Certo, Francia e Germania non devono aver gradito il fatto che il viaggio di Xi iniziasse dall’Italia, in spregio alla primazia teutonica sulla Ue e alle residue velleità globali della Francia.
Né, presumibilmente, sarà stata gradita la nuova libertà italiana, alla quale la Ue ha la pretesa di dettare manovre finanziarie e governi. Ma alla fine sono beghe di piccolo cabotaggio.
L’Italia non ha fatto più di quel che stanno facendo gli Stati Uniti, la Francia e la Germania, ovvero cercare di fare affari con la seconda potenza economica del mondo (e magari, in prospettiva, la prima).
Lo ha fatto come poteva, rispettando cioè i rapporti di forza che inducono a non pretendere dalla controparte.
Certo, poi farà fronte unito, del caso, con Francia e Germania. Ma è ovvio che quel fronte unito avanzerà richieste anzitutto per conto di Germania e Francia, data la residuale considerazione che hanno tali Paesi per Roma. Da qui la necessità di quest’ultima di cercare intese previe in “privato”.
Lavrov a San Marino
Interessante notare come Xi Jinping non sia stato l’unico leader straniero a visitare la nostra Penisola in questi giorni. Infatti, mentre il presidente cinese girava l’Italia, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov compiva una insolita visita a San Marino.
È la prima volta nella storia che un esponente del governo russo visita la piccola Repubblica. La coincidenza con il viaggio di Xi può essere casuale, o magari no.
Con un’Italia un po’ accerchiata dalle critiche dei suoi alleati, d’oltreoceano ed europei, un ministro degli Esteri non ostile fa comodo…
Ma al di là del facile umorismo, la visita dell’esponente russo sembra anticipare la prossima, annunciata, visita di Putin, rilanciata proprio in questi giorni, che avverrà nel prossimo giugno.
Dove il “sembra” è d’obbligo dato che i viaggi del presidente russo a volte incappano in incidenti di percorso che li mandano a monte.
Il tour convergente di Xi e Lavrov non indica certo che l’Italia sta ri-orientandosi verso Oriente, come paventato da qualche analista iper-atlantista, ma che le due potenze orientali guardano al Mediterraneo come ambito di interesse strategico.
Da cui un rinnovato interesse per l’Italia, che collega il Mare Nostrum al Nord Europa. Con buona pace dei partner nordici, che devono rassegnarsi a una geografia e a una storia che fa dell’Italia un crocevia necessitato in tal senso.