Blitz sulla legge elettorale. Bersani: ci temono al governo
Tempo di lettura: < 1 minutePolemiche sulla decisione della commissione affari costituzionali del Senato di approvare l’innalzamento del quorum per ottenere il premio di maggioranza dal 30% al 42%. La riforma della legge elettorale, sostenuta e votata da Pdl, Udc, Lega Nord, Fli e Mpa, suscita le ire di Bersani. Il segretario del partito democratico accusa Casini, che nelle recenti elezioni in Sicilia si è schierato con il centrosinistra, di remare contro una maggioranza a guida Pd (la coalizione di centrosinistra difficilmente potrà arrivare a un quorum così alto). E di lavorare, tramite la riforma elettorale, per un esito elettorale ingestibile dalla coalizione vincente, la quale sarebbe costretta a cercare un consenso più ampio e, di fatto, accedere a un Monti Bis. Questa la polemica, con conseguente bocciatura del testo approvato dalla commissione. Che nonostante l’approvazione, avvenuta con un blitz inatteso, difficilmente darà forma a una nuova legge elettorale. Cosa che sanno anche gli artefici del blitz: dal Pdl fanno sapere che, dopo aver mostrato i muscoli, sono pronti a trattare.
Dal Laos, dove si trova per una visita ufficiale, anche Monti spinge per la riforma della legge elettorale, facendo intravedere la possibilità che, in caso di mancato accordo tra partiti (come auspica), potrebbe essere il governo stesso a intervenire in materia. Monito che urge ancora di più Bersani sulla via del compromesso.