Pechino minaccia dazi sulle terre rare, è l'atomica commerciale
Tempo di lettura: 2 minutiLa guerra commerciale di Trump si allarga al Messico, contro il quale Trump minaccia dazi del 5%, che potrebbero arrivare al 25%. Motivazione: lo scarso impegno del governo messicano nel fermare l’emigrazione clandestina verso gli Usa.
Ma appare a tutti chiaro che la mossa è parte della guerra commerciale che Trump ha dichiarato al mondo. Così, dopo Pechino, anche Città del Messico ha i suoi grattacapi.
In realtà le mosse di Trump stanno sconvolgendo l’imprenditoria globale, come spiega il Washington Post, perché, oltre a creare danni ai commerci, innestano insicurezza. Le impennate di Washington, infatti, sono improvvise e imprevedibili, confondendo i piani della comunità imprenditoriale.
Ad esempio, fa notare il Wp, dopo i dazi contro la Cina, alcune aziende avevano iniziato a valutare lo spostamento della loro produzione in Messico: un’idea subito vanificata dalla mossa di Trump.
Non solo, l’insicurezza è accresciuta dalla inaffidabilità, anche perché solo alcuni mesi fa Trump aveva trovato accordi commerciali col Messico. Il “trattamento inaspettato” subito da Città del Messico può incapacitare Trump a negoziare accordi commerciali con altri Paesi.
Infatti, “non si può negoziare un accordo commerciale con qualcuno e poi voltarsi e colpirlo”, come ha spiegato al Wp Douglas Holtz-Eakin, economista repubblicano ed ex direttore del Congressional Budget Office.
Da parte sua la Cina ha iniziato a rispondere creando una lista di aziende “inaffidabili”. Ma le vera arma nucleare di Pechino, che sta tenendo in serbo per evitare l’escalation, è quella dei dazi sulle terre rare.
Tali elementi si trovano un po’ dappertutto, ma non nelle concentrazioni adatte alla estrazione e alla lavorazione. E hanno largo impiego nella tecnologia avanzata.
Pechino è praticamente monopolista globale delle terre rare e per gli Stati Uniti sarebbe praticamente impossibile rimpiazzare l’importazione cinese.
A quanto pare Pechino inizia a pensare seriamente ai dazi su tali elementi. Riportiamo la conclusione dell’articolo del quotidiano americano: “Il People’s Daily, giornale ufficiale del Partito Comunista, questa settimana ha pubblicato un monito agli Stati Uniti in un editoriale sulle terre rare: ‘Non dire che non ti abbiamo avvertito'”.
“Quel commento – continua il Wp – ha sorpreso gli esperti cinesi perché il People’s Daily, che spesso fa filtrare posizioni ufficiali in un linguaggio sottilmente codificato, usa questo tipo di fraseologia con parsimonia: sono famosi moniti analoghi pubblicati prima che la Cina lanciasse attacchi di frontiera contro l’India nel 1962 e contro il Vietnam nel 1979”.
Nella foto, Xi Jinping nelle recente visita a IL-Mag, azienda cinese leader mondiale nel settore delle terre rare