Confermata la visita di Abe in Iran. Spiraglio distensivo
Tempo di lettura: 2 minutiPrimo segnale distensivo da Teheran, che finora aveva rigettato tutte le offerte di dialogo avanzate dagli Stati Uniti come vuota retorica. In un’intervista a una rete iraniana, il viceministro degli Esteri, Abbas Araqch, ha dichiarato che spera che la visita di Shinzo Abe a Teheran possa attutire la tensione.
Era stato lo stesso primo ministro giapponese a offrirsi come mediatore nella crisi mediorientale durante il viaggio di Donald Trump in terra nipponica, ricevendo la benedizione pubblica del presidente Usa.
Il portavoce del governo giapponese ha confermato il viaggio di Abe in Medio oriente (Reuters), che dovrebbe aver luogo tra il 12 e il 14 luglio, nel corso del quale dovrebbe incontrare anche l’ayatollah Khamenei, particolare che denota l’alto livello dei colloqui.
L’apertura del viceministro degli Esteri è stata riportata sull’Agenzia ufficiale iraniana, Irna.
Per lunedì prossimo è prevista anche la visita del ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, che oltre che a Teheran si recherà anche in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, Paesi che sono diventati protagonisti di questa crisi.
A complicare le cose, infatti, la preparazione di un dossier sul sabotaggio di quattro navi al largo del porto di Fujairah da parte delle autorità di Riad e Abu Dhabi che dovrebbe essere portato all’attenzione delle Nazioni Unite, almeno questa la notizia della sezione araba di Sky News.
Il lancio Reuters spiega che anche le autorità norvegesi, che hanno visto colpita una loro nave, sarebbero della partita. Il documento dovrebbe essere presentato oggi – giovedì -, ma al momento di stendere questa nota non si sa ancora nulla.
In realtà appare notizia aleatoria, tanti sono i dubbi sul sabotaggio, che ha visto il falco Usa John Bolton accusare gli iraniani.
A fornire le informazioni agli Stati Uniti sulle responsabilità di Teheran è stato il Mossad, a stare a quanto riporta Timesofisrael, particolare che si presta a controversie dati i pessimi rapporti tra l’intelligence israeliana e l’Iran.
In un tweet il ministro degli Esteri iraniano ha infatti messo in guardia dalle manipolazioni e dalle “operazioni false flag“, delle quali il Mossad sarebbe esperto.
Vedremo gli sviluppi, ma nonostante i fattori ostativi la diplomazia sembra aver iniziato un nuovo corso. Non più negati dialoghi sottotraccia, ma incontri veri e propri. Vedremo.