Malaysia airlines 17: le accuse ai russi e lo scetticismo dei malesi
Un’inchiesta condotta da un team investigativo internazionale ha svelato i quattro presunti responsabili del disastro del volo Malaysia Airlines MH 17.
Sono subito scattati i mandati d’arresto internazionali per i tre russi e l’ucraino incriminati per aver ucciso le 298 persone a bordo del Boeing 777 diretto a Kuala Lumpur; l’aereo era stato abbattuto da un missile terra-aria il 17 luglio 2014, mentre sorvolava un territorio dell’Ucraina orientale conteso da truppe ucraine e milizie separatiste.
Il governo ucraino attribuì la responsabilità dell’attacco ai separatisti filo-russi che controllavano la zona, accusando anche la Russia per aver fornito ai ribelli armi antiaeree e operatori in grado di usarle.
Nonostante Mosca abbia respinto le accuse, le dichiarazioni di Kiev sono state sostenute dagli Stati Uniti e dai media occidentali. L’intera faccenda contribuì a danneggiare ulteriormente l’immagine della Russia, già criticata per l’invasione della Crimea.
Giovedì il Primo Ministro malese Mahathir Mohamad si è espresso negativamente in merito ai risultati delle indagini, ribadendo come le conclusioni del team investigativo guidato dall’Olanda – paese che ha subito il maggior numero di vittime nell’incidente – sarebbero “politicamente motivate” e strumentalizzate per mettere in cattiva luce la Russia.
“Siamo molto tristi, perché fin dall’inizio il problema è stato come accusare la Russia. Avevano incolpato la Russia ancor prima di avviare le indagini”, ha detto Mohamad, definendo le accuse “ridicole“.
“Vogliamo prove di colpevolezza. Finora non ci sono prove, solo dicerie”, ha continuato.
Il Primo Ministro Malese ha poi dichiarato la volontà della Malesia “di garantire un processo trasparente, credibile ed efficace […] le conclusioni devono basarsi su prove e non su motivazioni politiche”.
Non c’è pace per i poveri passeggeri del volo MH 17. Ad oggi i media mainstream hanno sposato senza incertezze i risultati dell’inchiesta olandese, mentre quelli d’Oriente l’hanno rifiutata.
Ad accrescere le incertezze anche la lunghezza dell’inchiesta, durata cinque anni, quando le registrazioni delle scatole nere, consegnate alle autorità, è bene ricordarlo, dai ribelli del Donbass (Sole 24Ore), sembrava potessero dare informazioni inequivocabili in breve, come accade in genere nei disastri aerei.